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a di*s vendeuses trcs lielles »*t tri*s {ii*ntili*s ».

Ma dti

alluni Turimi si fa ruote di firn lidi /illusioni ita lia n i

,

an inni d i firnm li riro lyim n iti

/

uditici

,

c linci profili

tenui di donnine occhieggiatiti ni ris itutore ili min città

ancora silenziosa ilileijuano per imi. Yoijlinino rilro-

rnrle, nppenn conclusii l'epopea del Risorgimento

,

le

belle commesse torinesi ilei

1

STOf

Le trineremo, comi

all'in izio ibi secolo belle

,

fin itili e generose. S u lla ,

iiuindi, di mutato.

P a i

1*70

ili nostri giorni

.....

mn è più opporti!no,

per iiucsta storia moderna, lasciare il cumpo libero n

nn cronisti! futuro. Anche se le bilie del tempo nudato

ririro no nel pungente ricordo ili una

(inulti maligna ».

F , infatti, min >•(ìniiln maligna di Torino per l'anno

ISTI 'i

che permette ili cogliere aspetti ignorati drilli

rita cittadina. Torino

IH

70

.

L'atmosfera è più tersa e

gli sp iriti più solli rati. La presti ili Poma e la traslazione

della capitale da Firenze alla città eterna hnn dile­

guato le ultimi nubi e gli ultim i corrucci, ineritabili

dopo h sanijninose giornate ilei settembre ilei

'(il.

Lu

raggiunta unificazione d 'Ita lia anche se era costata a

Torino ilolorose e giuri rinunce, compensarli i sacrifici

della recchiii città sabauda. Xm i era farsi un (linnduja

colui ehi iirera apostrofato lim anti il carni ride V it­

torio Fumimele I I , con le parole: «

Maestà, per ti e per

l'Italia i l'hai «lai ini e i so» protit a dò anelli* la

eaillisa "f

F i torinesi consci ilei dolere compiuto dopo

trent'nnni ili passione ritornano nelle rie e nelle piazze

cittadine a gmlersi la loro città senza il bagiiglio ili tante

preoccupazioni.

Ilumiti è In rila senni Ioga. InIlo

t)inli r ili cimi■jiicriAr e u ri-m ...

A l'i* qu«*»tiòii .l’n.» |»i<*nsla...

bici bene

n min mirio (riamiliju ridarello.

F

In rita gaia municipale fioristi

sotto

i portici di

Po, prr la ria S u o n i, p rr riu Ihiragrossa srmprr più

ricchr di ruffe e di negozi. Torino

1

#

70

.

In Piazza

('astello, aerantii al Hellom, è il negozio del cappellaio

Pitturili. Trenta lirr un cappello che non ride più

d i lenti è un

l'ero

sproposito. M a è una « bionda tota

gmtile

»

rhr lo porgi roti grazia adulatoria e roti il

più doler dri suoi sorrisi. (inizia bionda r sorriso doler

nit ritami, forsr, spropositi maggiori. P iù aranti, ricino

a l pipaio

>•

Straumi un tabaccaio, anzi lo * specimen

»

dei tabacchi.

L e

» sigaraie pria-ari

e

insinuanti •<indur-

rrbbrro a l fumo il più frroer nemico del tabacco. A l ­

l'angolo ili Piazza Castello con ria Iforagrossa ri è il

negozio di mode maschili del signor Ihimenieo Ceppa,

fornitore della tira i Casa, (ili striam i reali panim iggim iti

salir retrine premili linciano eloquentemente i prezzi

della mercé. M a il signor Ceppa, che na il dt boli degli

uom ini

,

li accoglie con il limpido sorriso ilelle sue

rom messe,

«

crete totine ntn certe rotondila che fan renire

l'acquolina in boera al solo vederle

».

Salendo cerno

Piazza San Carlo la

«

Guida maligna

» ri

obbliga ad