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Chiesa di N. S. del Sacro Cuore di Cesù

provocando quindi. implicitamente, un pro­

blema di carattere estetico, clu* non poteva

non essere considerato.

Il

fervore e la tenacia del parroco Monsi­

gnore Bianche! ta ebbero ragione di ogni diffi­

coltà: la nuova chiesa potè sorgere — sul

progetto dell'architetto Gallo — e corrispon­

dere così alle nuove esigenze dell'assistenza

religioni, determinata dairaumento della po­

polazione. K con il tempio eretto, dopo la

demolizione del vecchio, sorse pure la monu­

mentale facciata, che ridiede al porticato la

necessaria continuità. La facciata consta di

due ordini sovrapposti ed occupa una

s u p e r ­

ficie di metri 21 per 7. ovvero 147 metri

quadrati. L'altezza è di

metri e la larghezza

di 21. per modo che sono occorsi alla grandiosa

costruzione ben 300 metri cubi di travertino

lavorato. Quattro raffigurazioni plastiche dei

profeti maggiori. Isaia. Geremia. Ezechiele.

Daniele, campeggiano sulle paraste. L'atrio

prospiciente la chiesa è rivestito in marmo

ed avvivato dalle figure di Eroi della Chiesa.

Il portale in bronzo reca degli altorilievi ma­

riani. dovuti all'arte del prof. Buzzi-Reschini.

I

problemi inerenti all*assistenza religiosa

nei rioni periferici della città ha fatto sorgere

nella niente e nell'animo di Sua

Em.za

il

Cardinale Arcivescovo il disegno di dar vita

all'Opera della Preservazione della Fede, affi­

data alla direzione del canonico Giuseppe Gar-

neri. parroco del Duomo. L'Opera doveva più

tardi essere eretta in ente morale con decreto

di Sua Maestà Reale ed Imperiale. L'espan­

sione della nostra città, il fenomeno dell'urba­

nesimo. l'intensificarsi degli agglomerati operai

— non bisogna dimenticare che Torino è la

città più operaia d 'Ita lia — non hanno potiti.,

procedere di pari passo con il sorgere di nuove

chiese: ne ha conseguito l'isolamento di larghi

strali della popolazione dalla vita religiosa e

dall'assistenza del sacerdote. Come riparare

a codesta gravissima lacuna, destinata a riper­

cuotersi così direttamente nella formazione

religiosa e civile di tante coscienze? La strada

da seguire non poteva essere che una: affidare

a <lei sacerdoti quest’importante missione e

promuovere nelle varie località l'erezione delle

nuove parrocchie. A l generoso progetto oc­

correrebbe il cospicuo e tempestivo aiuto fi­

nanziario. anche per non trascinare all'infi­

nito delle imprese, che costano immensi sacri­

fìci a chi le intraprende. Le chiese di Nostra

Signora del SS. Sacramento. Maria SS. Spe­

ranza Nostra. N. S. della Salute. S. Pellegrino.

S. Giorgio. Madonna delle Rose. Santa Teresa

del Bambino Gesù. e. fra le ultime, la cap­

pella Borgata di San Pietro, la Chiesa di

V S. del Sacro Cuore di Gesù in Regione P a ­

radiso. e la nuova parrocchia di San Giuseppe

B. •nedetto Cottolengo stanno ad attestare lo

spiiito di sacrifìcio del Clero torinese.

Facendo eco ad un recente appello lanciato

dal direttore dell'Opera Preservazione della

Fede. En ti pubblici e privati, industriali e

commercianti dovrebbero, in un col popolo,

porre in prima linea la soluzione di questo

problema d'importanza fondamentale per l'a v ­

venire della nostra città e il progresso del

nostro Paese.

R

odolfo

arata