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Micheletti Maria

Guardiano di tacchini

Gigi Morteli'

Ritratto di Flora Morb«lli-Gro*»o

I aiiim l! { % «olili la presidenza r (ter l'autorevole

protezioni* ili Leonardo l!l-tulli, il fenomeno ilei ili-

I•'

11

anIi-ino i* un po' u r it r a ili/ io n i r urlio spirito

«|r««o ilrll \-«ocia/ioiir in i|iiant«» «‘Ile la Società

ii I*a«tr

11

i«Ii «-il \i-«|iiar«‘lli-li » rlir «olo più tarili mu­

tava la -ua denominazione in «pi«*lla «li « \m iri «

1**1

-

I \rtr ». tenilrv a non «olo ail incora""iare n i a far

«•oiio«rrrr ron Ir annuali esposizioni "li \rli-li "ià

alTcrniati r quelli "invaili rlir "ià «lavano sicuro alti-

«laiurulo «li iin avvrnirr: ma mirava altr«*-ì a«l inco*

ra ""ia rr ipiauti. con purezza r nobiltà «li intendi*

mriiti. dr-idrrav ano alliaucar-i ai pr«ifes-i«misli

n rllr severe ricer«'lie <

1**1

Urlio.

I.a

Sorirtà

bandiva ro-i «lei concorsi per opere ili

\rtr decorativa. prr di-e"ui. acqucforti. punte -ee-

rlir. actpiarrlli e

pastelli.

e "li Artisti ormai noti

"iiidavano ed additavano al pubblico. iucora""ian-

iloli. i "iovani dotati «li ipialclie punibilità, incitan­

doli ad esporre.

K.ra

in altri termini il cammino di una Kam i"lia

dove trovavano impulso Ir "invaili forze nella mar-

ria fatico-a dell’ \ rlr vrrso la mèla tanto ardua

•pianto a"o"iiata.

I

r

r-po-i/ioni d r"li

u

\. d. \. » erano allora delle

pircolr Mo-tre. ralde di quell'intimo racco"liment«»

-orto

dal

vivo

iinpul-o «li dar respiro alla numerosa

*rbirra «li rn tii'ia 'ti rlir non trovavano pn-to alla

ii Promotrice delle Belle \rti » burocratico iii"ra-

na""io. a «pici tempo, di valori ra^uiuuti d ie qua-i

-i 'fiitivauo il dovere, a suffragio dell autorevole ra­

gione sociale, «li c«ibire quadri «li imponenti diinen-

sioni. Kra iii'Otiuna: quello il vivaio ceneroso, que­

sto

un orfani-ilio ricco di ipiella ullicialità elle "li

proveniva da un mezzo secolo di "loriosa attività.

Ma iu •ejiuitn le piccole Mostre vennero "radala-

mente ad a—umere m a""io r importanza: i vecchi

» \cquarelli'ti e Pastellisti » erano andati trasfor-

uiando'i • "li » \mici «leiI‘ \rtr » salivano in fama

nazionale: d'altronde Torino era «trinai matura e

<lc"iia «li ospitare due importanti annuali Ksposizioni

d* \rte ed entrambe le Mostre erano appassionata-

mrnle attese e frequentate: la Promotrice in prima­

vera. "li A. il. \. iu autunno.

1

/asce-a portava però con sè uno spostamenti! di

intendimenti, il carattere tipico e distintivo andava

via via scomparendo «i che l'inciso programmatico

e fondamentale che «lava a base «lei bando di o"iii

Mo-tra i<l'h'po-izioue roinprendrrà acquarelli, pa-

stelli. ili-e” iii e bozzetti ron m rnttvrv /nirlirohiro ili

stintiti jH-r o/MTf mnufiiori anche -e e-e"iiite ad

olio... » restava lettera morta travisando automatica*

mente la ragione di vita della Società. I.a Kami"lia

si incanalava ili un binario «li normalità e viene fa-J

«‘ile avveder*i come «la anni, purtmppo. -iamo spet

latori apii u \. d. A. » non più di competizioni Ir*

\rti-li ricnnu-ciuti ed entusiasti «li Arte: ma «li nettij

correnti, che. statizzate in criteri -enza evoluzione

ci inondano di risultati sempre uguali. Da una par

i<iu

l itirantlo ora in merito alla M«istra e -enza adagiarsi

-lillà posizione pritfessitmale drl rriliitt n i csiilandti

il.ill enumerazione particolaie d'opere e di mimi:

necessita come «l«tveroso preambolo intrattenerci sii

• Iili* particolari sezioni «ledicate: la prima a Massimo

ì> \ze"lio. la seconda ad un pit(ore recentemente

-comparso, di cui Turiti...... "ili l'appassionata atti -

vila : a Giovanili Grande.

Drl primo, -e pur non si volle, seciimlo le partile

drl pre-entatore a Galalo"o. o non si ebbe linteii-

/mne di rivalutarne la pittura (compito siipcrllmi

uri clima nio«leruo) uè classilicarla (opera "ià ormai

• i.i tempo compiuta dalla Storia e per la «piale utili

v è dubbio che saremmo in le""cro ritardo), stanno

tuttavia una ventina di opere a farci piombare in

im i

mondo pittorico -crupoltiso n i onestissimo, escili-

Ino per noi inni tanto d'indirizzo pittorico, quanto

• I impegno e di serietà d'intendimenti.

>• la retorica infatti accademica e dichiarata min

poche volte da"li studiosi d 'A rte dilettantistica può

-i liniere o ""i il nostro senso orientato ad un sciu­

pi

irisin o

evolutivo, prendiamo atto del come si

•l'Idia trattare umilmente e seriamente coi problemi

d \rte e con «piale coscienza si debba rispondere

>dl impulso prepotente «lei nostri ideali.

\ Giovanni Gramle il salut«i deferente e doveroso

d* -li \rti-ti che ebbero in

l.ui

un militante inte­

rrale. appassionato ed intelligente e se l'odierno al-

le-tùneiito di alcune delle sue Opere, scelte escili-

unente fra quelle unicamente iti carattere con la

M<>-tra e ili alcuni suoi tipici grotteschi non ci pos-

»iiiio ilare il grado della sua perizia nota per altre

Opere di più severo impegno; stanno tuttavia a tri­

butare l'omaggio di deferente raccoglimento, nella

'pcranza di aver presto imtdo di onorarlo con una

e^na di

0

|>ere più complessa.

vecchi prosecutori «li una pittura senz'ali: d all'a l­

ta i cosiddetti modernisti chiusi nella considera-

mne esclusivamente per-uuale. orgogliosi «li un

i innovamento il cui risultato è sempre iu potenza,

i clorici nella loro deformazione, modernisti più per

<omodilà che per convinzione.

I I il pubblico, uè sapremmo come dargli torto, da

ir ippo tempo ili-orientato, diserta le Mostre e si

inu le sempre più estraneo ai problemi artistici ac-

•li-,nulo la sua iiic«impetenza. col naturale sterile ri-

n llato di annientare il rapporto sempre esi-tito fra

\rti-ta e pubblico.

Nece**ila dunque aiTnmtarc il problema, instaurare

una severità obbiettiva fuori dalle correnti o leu-

driizr. per ricondurre ad ini cosciente impegno di

rr-poiisabilità rbe va pur troppo annullandosi.

I ra queste considerazioni "iova tuttavia riconoscere

«he iieirciiorm e massa ili disorientati esiste un «li-

•i reto uiimero di "invaili che -i afferma ron opere

d'impegno. preludendo, nel quadro sintomatico, ad

una netta promessa.