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Giovanni Grande
Caricatura (olio)
P a—ando ma in rassegna ra p id i"im a c
sofferm an doci a
ca«o. \arcala la
se-
/ione del liianco e nero dove prinicg-
giallo line «ugge-live opere ilei Alen-
nvev. cinque liei disegni ili Luigi Ser-
\olini eil una xilografia ili Paula-so:
ci arre-la il gio\
a iii" im o
-cultore Sa
glietti. die con una te-ta
il
uomo,
m o
dellata con largliez/a eil acuto -piriti»
indagatore, ci testimonia
ili
-taccar-i
ilal -upertieialc allellameiilo ili uu ri-
-ditali»
eiiim ero.
per
1
1
id i ia rar-i arti-la
maturo.
Presenti con opere
ii
impegno e degne
il giovane già noto Mo-calelli. Kolter-
lo Terracini. Riva. Ma-trojanui. Mon
ti. finto. Minati. Claudia f ormica.
Nella pittura M orselli, ognora coeren
ti-. con un ritratto sapiente -i presta
quale ottimo antidoto alla corrente di
facili accoiitentaliili : Calvi di Bergolo
col -no
11
Narci'i» » varca i limiti delle
'ile p ii"iliili|à affermando'i pittore di
granili siiperfici e di corretto respiro.
Accanto a lui Sandro F e ’ d'Ostiaiii af
fronta con ri-iiltato un compie—o 'og
getto pittorico anche >c l'abbondaii/a
di toni tenebrosi coinpromelte in parie
la realizzazione del 'in» coraggio, le
sta. con cinque paesaggi largiti, non ci
dà tuttavia la mi-lira del -ilo imperioso
dipingere: (Quaglino è pre-eute con la
-uà saporita e pittorica briosità: I Al-
ciati con pastelli di indubbia perizia:
l‘ Alemanni con un nobile interim di
O ropa: Amimi Mestrallel con ri'iiltati
iuteressantissinii di affreschi al 'd i
cati». Da Man/oue a Alicliclctli. da
Sobrile all* Arduino, ad Avutone. a
Serralunga. a Durante, a Aalinotli. ai
Casoraliani. ai L e v i: la coii'iiela e
den-a schiera degli adagiati «ni loro
temi ormai noti.
Sguardo in-onuua troppo rapido per
una vera ra-segna. con pronie—e con
fortanti. e -
ii
lutti raugu rio di veder
prc'to coucreti//alo in un fernieulo
•inloiiialico e vitale quel rinnovamento
eli è ragione e dovere per inni morire.
Alla Società « A. d. A. » infine, -orla
con ideali modc'ti. ma puri e bene
auspicanti. il voto die ora. sotto la
guida dell infaticabile 'ilo Presidente
on. Andrea C ab alili in unione al Sin
dacalo delle Iti-Ile Arti, continui la glo*
rio-a a-ce-a ed ottenga nel rinnovato
impili'!» di vita arti'tica della Nazione
Imperiale il raggiungimento di nuegli
ideali ver«o cui la da»*e degli Artisti
anela con tanta trepidazione.
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M A S C H E R E ( ILE P A R L A N O
Ma-oliere si -uno aggruppate ed hanno incominciato
una conversazione dalla quale certamente gli uomini
-0110
lontani: parlano del loro dramma della
fissità:
candele bianche funeree compongono -traili conci
li.
iboli
'iilla riva di uu mare plumbeo o
sii
tavoli
nudi, alcune dritte, altre un po' piegate dalla con-
un/ione della cera, tri-li nelle smoccolature vive:
tf-chi
bianchi -orridi-nli -inni chiamali all'insolita
111
n/ioin- ili ravvivare il i|iiadro. die >la tra la medi
la/ione Irappi-lica e la fanta'ia alla l*oe: uomini,
ligure irricoiio'cib ili -c non nella nuova filli/ione che
lianno acqui'tato ili Ironie alle cose, dovendo iden-
liticarsi con
esse,
ed esercitare la medesima parte
lidio 'Confinamento della materia abituale verso uu
mondo che iioiiii'taiile le appareu/e non
è
irreale:
un mondo per il quale Fiorenzo Tonica ci conduce,
un po' riluttanti a tutta prima, poi persuasi, poi per-
fi-tianii'iite d'accordo con lui.
b’iconosciauio nelle -ile fanta-ie realissime una parie
di quello elle quotidianamente può sfuggirei, può
•---<-r sempre soltanto quello che la consuetudine ci
impone, mentre sappiamo benissimo che nulla di
quello che appare è vero, ma tutto è costruito sullo
schema di una tragicità che ha bisogno di linee molto
e—en/iali per essere scoperta. Ridurre il vero alla
-uà vera primitiva forma lilo-nfìi-a. soggettivamente,
' intende, interpretata: fissare in modi robustissimi
e vivi quel -iibstrato che tende continuamente a can
cellarsi. sopraffatto dalle linee aggiunte, dai valori
del moiiii-nto. dalle distrazioni della forma: ridurre
senza pietà le cose e gli uomini alla loro funzione,
spessi» vera, di elementi decorativi di un dramma:
questo l'assunto di Tornea, che
spesso
sorride, non
sappiamo se beffardo o soddisfallo o mollo semplice,
dalle tele che ha esposte, e che possono rappresen
tare da
sole
la somma di molte rillession’
ie
prima dicevamo, che stanno sulla soglia della vita
e della morte,
e p osson o
avere per sfondo tanto il
convellili di clausura che il postribolo, tanto la
viuzza cittadina tipo
basso
porto quanto una grande
improvvisa apertura di cielo che faccia riposare la
fantasia senza toglierla dalla prima contemplazione.