

DALL» STRADA DEL PINO AL COLLE DELLA MADDALENA
Coloro che avevano preconizzato il tramonto delle
corse in salita, come prove ormai superate, sono
>tati smentiti dall'esito della quarta Corsa dei Colli
Torinesi, fatta disputare, come è notti, dalla sede
provinciale del R .A .C .I.
Il pubblico — dicevano col tono sconsolato di chi
parla di un caro scomparso — il pubblico ha mutato
fiusto ed ha oggi altre esigenze. Il fugace passaggio
di un corridore isolato di cui si conosce sì e no il
nume ma non certo la posizione in corsa, non inte
n s a più. È come assistere alla proiezione alternata
di una serie di fotogrammi che montati con giusta
•gica consecuzione compongono un soggetto, ma
<* loei
che visti ad uno alla volta, isolatamente, non sono
che dei pezzi staccati senza vita nè continuità. Que
sto rd altro dicevano; e, come accade spesso, sba
glia* ano.
Che erano fuori del vero lo hanno detto prima di
noi i corridori e il pubblico: i prim i non disertando
la prova, ma anzi iscrivendosi in numero eccezio
nale: il secondo affollando in modo inverosimile i
prati, i pendìi, i terrapieni, le alture e ogni angolo
possibile ai lim iti della strada, creando lungo tutti
i nove chilometri del percorso una ininterrotta ca
tena di gente disposta al più ottimistico entusiasmo,
pronta a battere le mani e a gridare il suo caldo
incoraggiamento ai piloti impegnati nella diffìcile
contesa.
Un'idea del pubblico accorso ad assistere all*inte-
ressante prova, gli osservatori l'hanno avuta alla
fine della corsa. Quando la vettura ufficiale è pas
sata a dichiarare riaperto al traffico il percorso, dai
m artin i de!!s strada, cotne per incanto, comincia
rono ad uscire centinaia di vetture che erano «tate