

mxii.i di malinconia. Donnine dio si potevano con
quistare con un sacchetto di caramelle — due soldi —
e tre soldi di cinema.
Poi • Poi eli uomini impazzirono e distrussero il
tranquilli' mondo clic avevano tatu ato tanto a met
tere su. Cominciarono a sbranare il rosario degli
odi internazionali e nazionali. Travolsero, frantimi i-
rono, sminuzzarono, coventrizzarono 1 idilliaco bel
tempo clic sopravvive in noi come una nostalgia e
come un eden a cui non si potrà tornare mai più.
Le donnine di Manca e di Sun finirono nelle fab
briche a manipolar bombe e spolette. Con le loro
dolci ed affusolate mani abituate ad elargir carezze,
preparavano Morte. Impararono parole strane: vi-
s o n c .
automobile, perle, champagne...
Le languide borclleggianti che agitavano nel nulla
le mani come guanti vuoti, le pallide Dorme che ram-
mendavan calzivi con filo e lacrime svanirono come
fotografie esposte ad un sole troppo torte.
Tarquinio Sini. rifece i suoi pacchi di matite e pen
nelli. ripassò il mare e tornò 111 Sardegna. Forse staili o.
torse deluso. Forse stanco e deluso. Fu riafferrati» dal
lavoro. Riprese le caricature personali in cui eccelse
per profondità di intuito e per sintesi di espressione:
si diede alla pittura che ricorda il carattere comune
coloristico ed impostativo di tutta la pittura sarda da
Figari e Biasi: si dedicò agli allestimenti di Stands e
di Mostre.
A contatto con la terra natia, riprendeva linfa.
Quando il 17 febbraio 1943. durante uno di quei bom-
barbamenti a tappeto che resero Cagliari la città Mar
tire tra le Città Martiri, mentre raggiungeva la soglia
della sua casa, tu travolto di schianto, stringeva dispe
ratamente al petto un pacco di uova che era andato
ad accattare in campagna. La sua Morte tu una morte
in giallo e rosso. I colori che prediligeva. I colori che
Olaf Gulbrasson, il capostipite della caricatura mo
derna, aveva insegnato al mondo.
Cadendo il decimo anniversario, Cagliari, per ini
ziativa dell'infaticabile e sensibilissimo dottor Nicola
Valle, presidente degli • Amici del Libro ». il fiore dcl-
l'intellettualità isolana, ha ricordato farquinio Smi con
L’editore Lattei
una intelligente mostra delle sue opere. Di quelle opere
che parlano di Lui e per Lui.
h di fronte a questo drammatico epilogo quasi
riaffiora spontanei» il raffronto di più sopra. Quale di
quelle manine affusolate che Tarquinio Sini amava
tanto disegnare con matita carezzevole, ha fabbricato
il tristo strumento di morte ?