

PROBLEMA AGRICOLO DELLA PROVINCIA DI TORINO
LA ZONA DEPRESSA DI P0IR1N0
di O B E R
Con la trasformazione della coltivazione e Paccresciuta produzione aumenterà
rimpiego della mano d'opera.
Il
presidente della Camera di Commercio di To
rino, conte Marone, nella riunione di insediamento
delle commissioni tecnico-consultive camerali, in
un’ampia esposizione dei vari problemi che in ogni
campo dell’attività industriale, commerciale ed agraria
che interessano d’essere risolti per una maggior atti
vità e sviluppo della nostra provincia, si è soffer
mato particolarmente su quello della zona agricola
depressa di Poirino.
Annoso e dibattuto problema, che interessa la
irrigazione di un vasto agro, caratterizzato da assai
scarsa piovosità, soprattutto estiva e per questo
incluso nelle zone depresse.
L ’amministrazione della Provincia, la Camera di
Commercio, i sindaci dei Comuni interessati alla
irrigazione del comprensorio di Poirino, coll’ade
sione delle istituzioni agrarie provinciali, si sono da
tempo collegati per provvedere alla coordinazione
dei provvedimenti atti a risolvere il problema, e.
prima di tutto per provvedere alla scelta di uno
studio completo, articolato su varie relazioni, ri
guardanti ciascuna, argomenti agronomi ed econo
mici, fondamentali per la zona, onde ottenere l ’as
segnazione delle acque disponibili e addivenire alla
costituzione del Consorzio di irrigazione fra gli agri
coltori interessati, che dovrà curare la costruzione
delle opere ed al loro esercizio.
Dallo studio di un progetto di massima per la
soluzione del problema irriguo dell'altipiano di
Poirino, dell’ing. Mario Quaglia che, secondo l’autore,
porterà un ben più alto reddito alla zona agricola
in questione, e quindi anche una maggior possibi
lità di occupazione di mano d’opera, riportiamo le
caratteristiche fondamentali che informano la zona
depressa situata nelle vicinanze di Torino.
L ’agro di Poirino, Villanova d ’Asti, Buttigliera
d’Asti, R iva di Chieri e Chieri, conta 40.000 ettari
di terreno, nei quali l’irrigazione è attualmente limi
tata ad una striscia corrente sul fianco destro del
Po per una superficie di circa 4.000 ettari, nelle
altre zone è praticata una limitata irrigazione di
soccorso raccogliendo le acque meteoriche scolanti
in vasi artificiali.
A questa zona la natura è stata matrigna nello
straniarla dal naturale deflusso delle acque super
ficiali scendenti dalla catena alpina e delle acque
sotterranee correnti sotto la gran coltre diluviale
della pianura dell’Alta Valle padana. La particolare
situazione è aggravata dalla ristrettezza del bacino
imbrifero locale, dalla mancanza di estese regioni
boscose, dal carattere quasi impermeabile del ter
reno; condizioni naturali che conferiscono al collet
tore principale del bacino, il torrente Banna, ed ai
suoi vari affluenti, caratteristiche torrentizie con
piene notevoli e di breve durata alternate a periodi
di deflussi ridotti a portate minime. La disponibi
lità di acque irrigue si riduce pertanto a quantità
trascurabili.
Tale situazione ha destato già da tempo l’inte
ressamento di agronomi insigni, di Associazioni
agrarie e di Enti irrigatori. Molti sono stati i pro
positi, ma i privilegi già acquisiti sulle acque di
scendenti dalla catena alpina e l’onere non indiffe
rente per la loro adduzione nel comprensorio di
Poirino hanno sempre impedito la risoluzione di
problema.
Sull’altipiano di Chieri, Riva di Chieri e Villa
nova d'Asti, sulle propaggini collinari di Poirino e
Pralormo, le risorse idriche locali sono insufficienti
a sopperire alle necessità dell’economia agricola di
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