

DISEGNO
ITALIANI
MOSTRA DEL
DEI RAGAZZI
Si è conclusa il 30 aprile u. s. la mostra del
« II Concorso Nazionale del Disegno Infantile » che
dal giorno 1 1 dello stesso mese aveva trovato ospi
talità nei fastosi saloni settecenteschi di palazzo
Chiablese.
Dopo il debutto felice deU’anno precedente, la
manifestazione attuale ha trovato accoglienze più
che mai favorevoli ed ha puntualizzato interessi
vivi da parte di pubblico e critica che attendevano
con impazienza quasi affettuosa questo secondo ci
mento di artisti così nuovi e spontanei e validi e
volenterosi. La mostra giungeva a Torino, dopo i
consensi già raccolti al palazzo Negroni di Genova
ed alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, numerosa
di migliaia di opere eseguite da ragazzi di età dai
sei ai quattordici anni appartenenti a scuole d’ogni
parte d’Italia, pubbliche e private, del corso Ele
mentare e Medio; quest’ultimo rappresentato da
scuole Medie, d’Avviamento, d’Arte.
Tutti i disegni che concorsero in numero di 118.396
— numero di poco ridotto da una prima discrimina
zione della Commissione Esaminatrice — erano rac
colti su ampi piani di compensato limitati da sot
tile e fragile cornice e schiariti da cementite bianca.
Ciascun cartellone ligneo ospitava una decina di
disegni, eseguiti a volte su cartoncino apposito a
volte semplicemente su fogli di quaderno tenuti
affissi da puntine da disegno, commentati da chiara
grafìa che riportava l ’originale spiegazione data dal
l’autore a tergo della propria opera. Ogni disegno
portava in calce l’indicazione del materiale tecnico
usato per l’esecuzione ed in ciascuno, pur nei di
versi tipi di mezzi adoperati, ricorreva il nome della
casa fornitrice: Ditta Bo-FIM Torino, fabbrica di
inchiostri, matite e colori per belle arti. Questo
stretto legame fra una manifestazione artistica ad
una sola c;isa fornitrice del mezzo tecnico adope
rato, trovò origine nel felice connubio concepito dal
proprietario della Ditta in questione fra Pubblicità
e Arte. Questi, il Dott. Musso, pensò di offrirsi e
di offrire ai consumatori attuali ed eventuali, vi
sione panoramica dell’uso cui sono adatti i prodotti
della propria Ditta e degli effetti realizzabili e dei
risultati ottenibili con il concorso del loro impiego.
Sollecitò allora la collaborazione di una figura edi
ficante dei nostri giorni, una maestra elementare
dalla dedizione deamicisiana e dalla chiarezza di
vedute di una Montessori. Chi nel dopo guerra non
ha sentito parlare dei diari scolastici di S. Gersolè?
Abbiamo di questa raccolta una edizione bellissima
con il testo introdotto e commei.
grafia in
fantile, ma effettivamente « scritto » dai disegni degli
scolaretti in questione.
Maria Maltoni è la maestra delle pluriclassi di
S. Gersolé e S. Gersolé è un paesino piccolissimo
a pochi chilometri da Firenze.
1
bambini del vil
laggio vanno la mattina a prendere la loro maestra
a casa e la « portano » a scuola. A scuola ci giun
gono ogni giorno con un bagaglio «scientifico
»
di
verso sempre variante comunque stagionalmente e
compreso tra le più svariate gamme di foglie, sas-
*' Il carro della luna „ di Bongini Franco - Scuola'di S. Gersolè
(Firenze).