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mento attraverso Li mule debba passare il menato.

U

sn

.

i

deriverebbe dall eccessiva esposizione ventilatasi

nel numero dei lommeri iami ihe sotto la pass one

delle spese eresienti. «.Ielle ampie osctila/ioni elei

prezzi e delle correlative speculazioni, risulta spro­

porzionato e-deve perno ^mirarsi per stabilire l'equi­

librio.

La fisionomia dell'industria e dell’Artigianato.

La Pnninna di Tor no cxcupa in ordine decre­

scente, il quarto posto in Italia, dopo Milano, Roma

e Napoli, ioli una popolazione eb I.

100.000

abitanti

lina; mentre iKeupa il terzo posto ionie indie dei

lonsumi, di quelli industriali commerciali e Imaii-

z ari; cxcupa inveii- il seiondo posto nel campo

agricolo.

I caratteri generali deH’economia locale sono messi

in risalto dal confronto dei lavoratori occupati nei

nari settori dell'attività produtt va e cioc oltre

3 30

mila

nell'industria ed artigianato; circa

1

5() mila nell agri­

coltura,

«SO

mila nel ionimereio, credito, asscura-

zioni, quasi 25 mila nei trasporti c comunicazioni;

25 mila nel pubblico inpiego con un'occupa/ione to­

tale di oltre

600

mila unita.

Tenendo conto elle la produzione-, per ogni addetto

all'industria e pili ancora nel commercio, credito ecc.

e doppia o quasi ’l valore di quella per ogni addetto

in agricoltura, si può ritenere c.Ile- almeno il

60

° <>

del reddito provinciale proviene daHindustria; il

20

" i> dal

lomm crv

o, credito

c u .

ed il

20

" n dalla

agricoltura.

Nel settore industriale della Provincia di Torino

troviamo al primo posto la metalinei canna, ihi- da

lavoro a quasi meta delle maestranze industriali tori­

nesi. I vari rami che la compongono in ordine decre­

scente d’importanza sono; autoveicoli, costruzioni

meccaniche, metallurgia; costruzioni metalliche, ma­

teriale mobile ferroviario, elettrotecnico, costruzioni

navali (motori»; meccanica ottica di precisione, ecc.

II secondo grande settore è quello dell industria

tessile i cui prestatori d'opera rappresentano circa un

quinto delle maestranze industriali torinesi; in ordine

d’importanza si rilevano le- lavorazioni cotoniere,

laniere e delle fibre artificiali. Al terzo jxisto viene

il settore delle edilizi*; ed al quarto, in posizione

pressoché uguale si trovano un gruppo di settori e

ci(K- le industrie della chimica e gomma, carta e

stampa, alimentari

La meccanica torinese rappresenta circa un c]uinto

della meccanica regionale e la metallurgia ne rap­

presenta soltanto un decimo. Li produzione torinese

dell autoveicolo, della carrozzeria e accessori, nonche

quella dei cuscinetti a sfera rappresenta la quasi tota­

lità della produzione italiana.

Nei tessili i rami più spec lalizzati sono quello coto­

niero, e delle fibre artificiali, in condiz oni minori

si trova il laniero. Collegata all'industria tessile tro

vasi una forte industria ilell abbigl amento, per cui

Torino primeggia su ogni altra regione per la sua

specializzazione.

Notevole specializzaz one assume pure- l'industr a

editoriale collegata ad una rimarchevole attività gra­

fica e della carta. Sullo stesso piano delle precedenti

si trovano l'industria conciaria, ciucila elettrica e le

imprese di servizi pubblici.

Nel settore alimentare si sono specializzati i rami

dolciario, dei vini e dei liquori con una prixluz one

che raggiunge un decimo della prtxluz one nazionale.

Infine nel settore della chimica e da sottolineare il

ramo della gomma che trovasi in stretta connessione

con l'industria automobilistica. Un roseo futuro si

presenta per

1

’industra delle materie plastiche che-

in Torino ha trovato l'ambiente adatto per un pro­

mettente sviluppo.

Il

60

° o dei lavoratori, occupati nel l’industria pro­

vinciale torinese, si trova nelle grosse aziende; meno

del 30% nelle medie azènde, poco più del

10

" .!

nelle piccole aziende.

In linea di massima

o I ndustria è contras­

segnata dalle produzioni di qualità; dispone di mano

d'opera speiializzata abbastanza elevata che raggiunge

il 15" it del totale delle maestranze operaie indu-

str ali.

I due gruppi più numerosi dc-H'artigianato locale

m

>

iio

quelli dell abbigliamcnto e della lavorazione dei

metalli. L'abbigliamento, sartorie-, modisterie, peli c-

cerie, Ila nell'artigianato torinese un’importanza

presstxhe uguale a quella del l'industria. (ìli artigiani

addetti alla lavorazione dei metalli, sono invece n

numero esiguo rispetto agli addetti all’industria, pur

rappresentando un forte nuclc-o.

L'artigianato nella lavorazione dei metalli, se per

un verso rappresenta un elemento sussidiario e com­

plementare della grande industria per il verso op­

posto trova la sua ragione di sviluppo nelle infinite

esigenze della vita quotidiana, sia per quanto ha riferi­

mento alla produzione di s ngoli articoli che alle

riparazioni.

II terzo gruppo artigianale di qualche importanza

si trova nel settore del legno, questo si nota in forma

spiccata nella lavorazione dei mobili, il quarto gruppo

e rappresentato dal settore delle pelli colla lavorazione-

delie calzature, dei guanti epelletterie in genere.

L'ediliz'a raggruppa un buon numero di artigian

installatori di impianti per ogni servizio delle abita-

z’oni. Il settore tessile è rappresentato in campo art -

giano dalla tessitura e dai ricamo. L'artigianato arti­

stico nella provincia torinese e specializzato nella

oreficeria. L’elenco si completa coll'annotazione degli

artigiani della Provincia di Torino che numerosi si

trovano fra i decoratori e pittori, grafici, fotografici,

strumenti musicali, mestieri alimentari, artigianato

rurale, marmi, petre e affini, ceramica, vetro ecc.

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