

il suo tempio. Dall'Acropoli, dove le lapidi smozzi
cate. i cippi infranti, i frammenti delle vasche per i
bagni certificano ai posteri l'effettuata cura e la rico
nosciuta virtù dei fanghi ardenti, sorgono Plinio e
Tacito e Strabono e Seneca e, nell’avvicendarsi dei
secoli, i barbari imperatori e rozzi duci di rozze
milizie e la lucerna del « Piccolo caporale » e la ca
micia rossa del Condottiero. E la paterna sollecitu
dine di un Savoja e. via via, l’autorevole prosa dei
trattati di medicina specializzata: fangoterapia, reu
matologia. e le cure razionali controllate dai com
plicati apparecchi manovrati da clinici illustri nel
raccoglimento dei laboratori luccicanti di smalti, di
cromo, di cristalli. Oggi, dal silenzio delle cose
morte si erge la nuova città delle Terme: una git
tata di grandi alberghi e di edifici complementari
per il benessere, il conforto, il divertimento dei fre
quentatori e un vasto parco ricco d ’ombre, provvisto
di una rete di ben curate aiuole, di verdi spiazzi er
bosi. di sentieri inghiaiati, sparso di comode panchine
sulle (piali si stendono i larghi ombrelli delle coni
fere. i rami fronzuti dei cedro-c'eodara che offrono
fresco, ombra e profumo alle camere signorili e ai sa
loni degli Hotels, che circondano la rossa spianati
del « tennis » e l'ampia piscina natatoria che. in una
non lontana estate di atroce prolungata siccità si
screpolò nell'arsura per cedere l'acqua fresca e pura
delle sue polle inesauribili ai bisogni della popola
zione assetata.
Di questo Eden beneficiano i malati ricchi che seno
scesi dalle lussuose automoh li. accolti e sorretti rispet
tosamente da gallonati portieri sulla soglia dei moder
nissimi alberghi. I na rapida scorsa all’« Albo d ’oro »
dell Hotel « Antiche Terme « ci dà il panorama della
dorata ospitalità. Numerosa è la rappresentanza dell’in
dustria ital ana e straniera della diplomazia. d.*l clero
ixirporato. del mondo del teatro e del cinematografo,
i blasoni più illustri, il censo, l’arte, la cultura: perso
nalità note attraverso le cronache mondane dei più
rinomati soggiorni alpini e marini.
La signora Elisabetta Pacelli, sorella di S. Santità
e il barone Rothshild: i Conti Calvi di Bergolo e
l’asso dell'automobilismo Cigi Villoresi che scrive:
« ... giunto scassato sono ripartito ricuperato... » Il
maestro Umberto Giordano e la pr ncipessa Viggo
della Casa Beale di Danimarca: il Maestro Puccini
dopo il noto incidente automobilistico e il violinista
Brodislaw Hubermann. E ancora, ancora: nomi di illu-
lustri clinici stranieri e attestazioni di
riconoscenza
in
tutte le lingue e perfino in poesia e perfino in musica.
Ma
oltre a questa umanità privilegiata.
Acqui acco
glie imparz
almente.
indiscriminatamente gli
operai.
i contadini, piagati dalle fatiche del lavoro o infortu
nati sull’opera e i cittadini meno abbienti cui nes
suna forma di assistenza sociale provvede, e militati
di ogni grado che le mal risanate ferite di guerra e le
infermità contratte al servizio della Patria qui convo
gliano negli attrezzati stabilimenti termali dove rice
vono gratuite, razionali e complete le stesse cure della
popolazione ammalata ricca. A buon diritto Acqui
può affermare che ■il fango è uguale per tutti ». At
torno alle capaci vasche in cui si perpetua la tauma
turgica ricchezza del fango, il Centro Studi di Beu-
matologia e di Lutoterapia e le Case dell’Ospitalità
costituiscono il concorde sforzo, l’armoniosa collabo-
razione fra scienza e industria, e a quella, questa for
nisce i mezzi di indagine per lo studio dell’azione
curativa del fango e l’ospita’ità organizzata ai do
lenti: rivoluzione umanitaria che l’Amministrazione*
cui il Governo affidò la gestione di tutto il fuziona-
mento controlla e dirige perfezionandola ed esten
dendola a tutti i settori in tutte le manifestazioni.
Il secondo dei tre doni benefici ha avuto anch esso
ed ha tuttora, il largo riconoscimento della scienza,
la levota adesione dei suoi credenti, il canto dei suoi
aedi. Nel mezzo della sua più provincale e sonno
lenta piazzetta. Acqui, per la solerte amministrazione
del suo sindaco il senatore Giuseppe Saracco, eresse
nel 1879 un candido tempiew. ...... architettura paga-
negg>ante da cui sfocia l'acqua prodigiosa giunta da
ignote lontananze e insondabili profondità alla tem-
l>eratura costante di 75". senza condutture, senza ser
batoi di raccolta, in un tragitto sotterraneo che nes
sun movimento tellurico dirottò, che nessuna siccità
inaridì mai. Il tempietto « fumante di sulfurea vam-