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La b u d i m dtU’»

U Carabinieri in

riamente definito «

spmtn dt Corpo

» e che costituisce

una delle più alte virtù dellEsercito Italiano.

L’esito meraviglioso di questo raduno, che fu tanto

apprezzato dalla cittadinanza, la quale vi concorse

con vivo e fraterno impulso di spontanea esultanza,

nc fu una prova palmare e di ciò va anzitutto il

merito all'illustre Generale

Agostinucci.

il quale

avrà potuto constatare quanta e dolce eredità di

affetti unisca fra loro tutti i vecchi e giovani soldati

della Patria, che la hanno sempre fedelmente e ge­

nerosamente servita sotto l'insegna della sfolgorante

tradizionale granata.

L'organizzazione del raduno fu devoluta al dottor

Franco Agostini, apprezzatiss mo avvocato del Foro

torinese ed affezionato all'A rma di cui è Capitano di

complemento, e ne fu agevolato dal gentile concorso

e dalla squisita ospitalità della Città di Torino giusta­

mente chiamata

Augusta Taur'tnarum.

Il Comandante Generale de ll’Arma volle non solo

altamente onorare di sua presenza il raduno, ma

concesse l’intervento della impareggiabile banda mu­

sicale dell’Arma.

Il Colonnello Comandante della Legione primo­

genita de ll’Arma con nobile e delicato pensiero volle

dare una tangibile e genialissima prova d e ll’affetto

dell’Arma in servizio per la Sezione dei Carabinieri

in congedo di Torino, offrendo ad essa il labaro uffi-

■ciale con i facsimili di tutte le onorificenze al valore

che l'Arma ha meritato colla gloriosa granata che la

rappresenta, la cui vivida fiamma ha brillato, brilla

e brillerà nestinguibile dovunque siavi una vittima

da risparmiare, un pericolo da evitare, un dolore da

lenire, un d iritto da conseguire, una difesa da por­

gere.

Sul piazzale della caserma detta « Ccrnaia »

i Generali Comandanti la Divisione 1" Brigata di

Torino ed i Colonnelli Comandanti le due Legioni

di questa C ittà con i loro Ufficiali, signorilmente

fecero gli onori di casa, ricevendo le Autorità m ili­

tari. civ li ed ecclesiastiche nonché i numerosi invi­

tati, mentre stavano schierati in armi i bellissimi

Battaglioni che furono passati n rivista dal Coman­

dante Generale dell'Arma assieme al Generale Ago-

stinucci. le cui numerose schiere di congedati d ’ogni

grado avevano fra loro un folto stuolo di prove­

nienti dalla cara e palp tante

Trieste,

fatto oggetto

di affettuose ed appassionare manifestazioni.

Si svolse allo ra la suggestiva cerimonia della bene­

dizione e della consegna del Labaro, di cui furono

padrini gli orfani di due semplici carabinieri morti

in serv zio a nome

Villa

e

Spadaccini.

Segui l’elevato commento spirituale pronunciato

austeramente da ll’Ordinario militare Mons. Ferrerò

di Cavallerleone, indi il capitano

Agostini,

quale

Ispettore interregionale dell’Associazione, con la sua

smagliante ed efficace facondia illustrò l’int mo signi­

ficato della cerimonia riscuotendo vivissimi applausi.

L'oratore ufficiale fu un Magistrato del Foro tori­

nese, avvocato Giustiniani, Procuratore aggiunto della

Repubblica, che, colla competenza de ll’alta sua carica,

ebbe a tessere mirabilmente l’istoria d e ll’Arma svi­

scerandone l'an ma e l'azione in tu tte le manifesta­

zioni della vira sociale, venendo sempre calorosamente

applaudito.

Segui la consegna dei diplomi di benemerenza,

concessi dal Comitato centrale de ll’Associazione N a­

zionale di Roma e subito dopo si formò un impo­

nente corteo preceduto da un d rappello di Carabi­

nieri a cavallo che, attraversando solennemente le

vie della città, recossi al monumento del Carabiniere

e vi depose due grandi corone di alloro.

I

partecipanti al convegno intervennero quindi ad

un ricevimento a palazzo Madama offerto dal Muni­

cipio ove il Sindaco, avv. Pevron. porse ai convenuti

il saluto della Citta con un vibrante saluto inneg­

g ian te all Arma, ricevendo dal Capitano Agostini il

diploma di benemerito concesso alla Città dal Comi­

tato Cen trale dell'Associazione.

Nel pomeriggio segui la visita al collegio degli