

— Anno nuovo, tu sei scettico e nero.
—
Illuderti? A che prò/ Sotto sincero.
— Ma quali dunque ancor speranze ha il mondo.'
—
Tu sulI
j
ietta e il tuo nemico in fondo.
— Anno nuovo, tu parli di nemici...
—
Non i il colp. rii che ri fa felici/
— Anno nuovo, ma allor la carità.'
—
Foglia di fico suHesosita.
— Dovremmo dunque disperar del bene.'
—
Si. fin che i cuori alberghino le iene.
— Ed a chi sterri questa tua rampogna.'
—
A tutti i corifei della menzogna.
— Anno nuovo, ma insomma che ci po rti'
—
Tristi amori a bizzeffe e sogni morti.
— E ai pochi buoni che r.serbi t u '
—
Spine a corone e croce di Gesù.
— Ma la famosa Pace Universale.'
—
Fiaba... da Sette Leghe... e uno Stivale.
— Anno nuovo, tu cèlli a mio dispetto...
—
Ad San Sili estro che t erra ti aspetto.
( Lo stupido V andante non s e accorto
che l'Anno teste Nato è ancora il Morto).
Epifania del 194V.
Sognare sempre
anche sognando invano
I
1
accolgono, seduta, i miei ginocchi
l
ti cullo in un ritmo d'altalena:
un tuo brucio al mio collo e una catena
tanto gentile e brillano i tuoi occhi.
E quando un bacio a lialtra mano io scocchi,
corrt in entrambi una sottile lena
di ttnertzza e l ’obbliata pena
umbra cht per un tempo non ci tocchi.
Sento il tuo cuore battere col mio
come una i oce cht l ieti da lontano
e dica pu tto:
«
Ti ritrovo anch’io
».
/-*
mie labbrj si staccati dulia mano,
i tuoi occhi hanno un ultimo brillio...
Sognare \empre anche sognando int ano
Improvvisata in montagna
Un suono di campano in mezzo al prato,
un colpo di fucile in fondo al bosco
e un torrente/ che mi frescheggia a lato.
f
ono care armonìe che ben conosco.
E se qui giungo a svelenar dal tosco
della citta questo mio cuor malato
di nostalgia della montagna, è il fosco
mio volto per magia rasserenato.
Resinosi sentieri in mezzo ai pini,
fil di fumo che sveli un tetto rosso,
perchè qui sempre rimaner non posso?
E tu. beccofruson che n iindovini,
perchè non voli tu verso quel tetto,
a dirle che son giunto e che l'aspetto?
• • •
Un viso ardente al casolar sa (faccia,
ridoti candidi i denti alla montagna
ed un gioioso stendere di braccia
la mia presenza accoglie ed accompagna.
Saltella e abbaia un cane alle calcagna,
corre un garzone del padrone in traccia,
e tosto ti giunge con la snella cagna,
buon fucile, buon occhio e buona caccia.
Il pane e fresco, il desco e profumato:
chiedo, e voglion ch'io narri (e che mai dico/>
della grande citta che m'ha nemico.
Guardo lei. guardo lui. sono impacciato...
«
Vorrei qui Sempre rimaner
»
rispondo
«
Questo spicchio di monte e tutto un mondo
».
• • #
Al»/
devo ripartir: la bella bocca
ha un lievissimo tremito convulso.
10 iaccarezzo.
«
Su. non far la sciocca:
11 tuo timor tu lo sai eh'è insulso
».
Al»;
in cuor mi turbo, e in un violento impulso
la stringo al petto e il cuore mi trabocca:
«
Per la atta, da cut mi tengo espulso,
io lascerei questa fluente ciocca
che mi carezza castamente il volto.J
»
Sorride, indulge e il viso le si schiara:
non mi potrebbe essere più cara.
All
da consigli, sorridendo ascolto
t già il sentiero mi npmta in giù.
L /
montanina non Tho vista più.
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