

cader»» a Napoli », dove l'immobilità delle ha che sulli»
s e c c h io d'acqua, accanto alla casa dei doganieri, ri
Bette l'attonita meraviglia di chiunque incontri il mare
iwlla calura di mezz’agosto. Particolare interesse riveste
il dipinto Mia madre ». soggetto che spiega nei suoi
motivi espressivi il temperamento fondamentale del
l'artista. Quel volto emaciato, quelle palpebre se
miaperte. quel latente accasciamento di persona stanca
hanno un effettivo valore veristico e ci sorprende cit
ine il Vannucci si ritenga solo pittore di paesaggi.
Su questo lato crediamo di dargli torto e una prova
di convalida a quanto asseriamo ci è data da Caccia
gione ». un saggio di p ittura accademica, basata sulla
tecnica del Grosso, ma capace di trarne un giudizio
per altri lavori di sviluppo e di maturità, che nel <ua
dretto « Cavalli sui campi » già fa capolino. Sotto certi
riguardi l’efficacia del pennello del nostro pittore in
certi oli rimane un po' fiacca e più eh»* altro inibita da
un senso di soggezione intima, stato d ’animo ih e in
arte è meglio soffocare a qualunque costo.
A parte ogni considerazione di carattere di secon
daria importanza, sta di fatto che il Vannucci ha un
suo modo di esprimersi e dove l'opacità dell'ispira
zione potrebbe farci intendere un modo insignificante,
ecco che viene in sostegno dell'artista il fondo poetico
e quella semplicità emotiva che è comunicazione im
mediata con l’anima collettiva. Un pittore che scrive
versi col pennello e sa sollevare lo spirito con la sem
plicità di colori, propri della gamma malu sa del pa-
stello. Se ogni il termine
crepuscolare » non fosse
viziato, si |potrebbe a ragione supporre che il Vannucci
avrebbe avuto un accanito alleato in Cozzano.
A nostro avviso l’arte di questo solerte ed appas
sionato pittore toscano ha trovato il giusto equilibrio
e aggiungiamo che le sue possibilità di isprìazione e
quindi di produzione (X)tranno essere ulteriormente
sviluppate.