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Area fluviale F13 fiume Dora

Quartieri interessati: Q8

Carta tecnica della Città di Torino 1/2000,

tavole n. 42, 43, 35

(cfr. anche schede 8/2, 8/3, 7/37)

I. DEFINIZIONE

Tratto del torrente Dora compreso tra il Ponte

Carlo Emanuele I (del Colombaro) lungodora Pie-

tro Colletta, Via Giulio Carcano, confine verso

Dora del Parco Colletta, asse in prosecuzione del

Corso Cadore, lungodora Voghera.

II. INDIVIDUAZIONE

E FORMAZIONE STORICA

Area fluviale non omogenea comprendente nel

tratto a monte (tra il Ponte Carlo Emanuele I e il

Ponte Washington) le sponde del fiume, protette

da opere di arginatura delle acque con scarpate

erbose, con alberature di piantagione e spontanee,

passeggiate in margine dei percorsi veicolari lun-

godora. Nel tratto a valle del Ponte Washington la

riva destra prosegue gli stessi caratteri sino a inne-

starsi nel giardino di nuovo impianto; l'area flu-

viale si estende invece nella riva sinistra a com-

prendere le zone degradate in margine al Parco

Colletta, reliquate dalla rettifica del corso del tor-

rente.

Il

corso della Dora presentava ai primi dell'Ot-

tocento due grandi anse in prossimità della foce: la

prima tra il sito dell'attuale Ponte del Colombaro e

quello dell'attuale Ponte Emanuele Filiberto, la

seconda, tra l'attuale Ponte Washington e l'attuale

asse di Corso Cadore, all'incirca.

La prima ansa venne eliminata nella seconda

metà dell'Ottocento per consentire la realizzazio-

ne della terza e della quinta ampliazione del Cimi-

tero e regolare il corso del torrente. A causa delle

opere di sistemazione del suolo a seguito del ta-

glio, il vecchio tracciato non è più riconoscibile e

le aree risultate hanno perduto ogni relazione con

l'ambiente fluviale. II taglio in corrispondenza del

Ponte Washington, per ragioni essenzialmente di

regolazione del corso del torrente,

fu

invece rea-

lizzato a seguito del

Piano Unico Regolatore e

d'Amptiamento

[...] del 1908 e l'area risultata è

stata in parte organizzata secondo i tracciati del

piano nel settore a monte (dove non è più ricono-

scibile l'origine) in parte trascurata — nel settore

a valle fino al confine col Parco Colletta. Il tratto

del corso sistemato della Dora venne intensamente

urbanizzato a partire dai primi anni del secolo,

sulla riva destra a zona mista, col tracciato dei

corsi lungodora e la costruzione dei tre ponti.

III. QUALIFICAZIONE

L'area è

caratterizzata dalla continuità delle pas-

seggiate lungofiume su entrambe le sponde, naturali

o arginate a scarpata erbosa. In particolare, sulla

sponda destra, questa è costituita da un vialetto a

doppia alberatura che si prolunga nelle aree adia-

centi.

Area di classe 2, con alcuni elementi di rigidezza

(manufatti edilizi ed elementi di arredo urbano, spe-

cificati

nella

cartografia).

IV. CONNESSIONI

Connessioni funzionali e paesistiche con le adia-

centi aree

F14

e

F12.

Area fluviale

F14

fiume Dora

Quartieri interessati: Q7, Q8

Carta tecnica della Città di Torino 1/2000,

tavola n. 42

(cfr. anche schede

7/31, 7/36,

7/37, 8/5,

8/4

e

relazioni ambiti

7/4

e

8/1.

I. DEFINIZIONE

Tratto del torrente

Dora compreso tra il Ponte

Regio Parco, Lungodora Firenze, Ponte Carlo Ema-

nuele I, Lungodora Siena.

Il. INDIVIDUAZIONE

E FORMAZIONE STORICA

Area fluviale omogenea a carattere urbano di

zona mista caratterizzata dal corso del torrente inca-

nalato tra muri di argine (costruiti a seguito del

Pia-

no Unico Regotatore e d'Amptiamento

[.. j del

1908 e sue varianti, che ha regolarizzato il corso del

torrente) sovrastati da scarpata inerbata eccetto nel

primo tratto a monte in sponda destra (tra il Ponte

Regio Parco e l'inizio del viale alberato oltre Ponte

Rossini) con passeggiate pedonali in fregio ai lun-

godora. Qualificano l'adiacenza ai ponti Regio Par-

co e Rossini le rampe di calata al livello delle acque

in sponda sinistra.

Il corso della Dora incassato naturalmente fra

sponde consolidate e traversanti il territorio antica-

mente agricolo a nord-est della città non ha subito

sostanziali trasformazioni, se non la sistemazione

delle sponde mediante la costruzione degli argini e

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