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Firenze,

Ponte

Bologna, Lungodora Savona, Lun-

godora

Ag

ri

gento,

Piazza Borgodora.

ponti, diversi tra loro per tipi e tecniche, che docu-

mentano nell'arco di circa ottanta anni.

Area di classe 1.1 (di elevato interesse ambien-

tale).

II. INDIVIDUAZIONE

E FORMAZIONE STORICA

Area fluviale caratterizzata dalle sistemazioni

planialtimetriche conseguenti alla costruzione del

Ponte Mosca e alla sistemazione urbana delle aree

adiacenti. La zona è caratterizzata dal numero e dal

tipo architettonico dei ponti, e dalle sistemazioni

della sponda, in parte a murazzo, in parte a scarpata

erbosa.

L'attraversamento della Dora da parte della

« Strada d'Italia» era costituito fino al primo Otto-

cento da un guado in prosecuzione di Via Borgo

Dora, e da un ponte in legno sito poco più a monte.

Dei primi dell'Ottocento è un progetto del Lombardi

per la costruzione di un ponte a cinque archi in mu-

ratura in asse a Via Borgo Dora. Nel 1813 l'asse

dell'attraversamento viene spostato

in

prosecuzione

di Via Milano, precorrendo la costruzione di una

espansione urbana attorno a tale nuova arteria. Il

ponte corrispondente, a cinque archi obliqui traver-

santi il torrente regolarizzato, fu progettato dall'in-

gegnere capo di Ponts et Chaussées, Mallet. Tutta-

via venne prescritta dal Consiglio Superiore l'ado-

zione della proposta dell'Ispettore divisionale De-

fougères per un ponte a tre archi ribassati, compor-

tante una modifica del tracciato del torrente, da ri-

portare su una direttrice normale al corso. Negli anni

della Restaurazione prevalse il progetto dell'inge-

gnere di ponti e strade Carlo Mosca per un manufat-

to ad arco unico, retto, realizzato tra il 1823 e il

1830.

Il corso del fiume fu modificato a valle per cor-

reggere l'obliquità rispetto al ponte, le cui caratteri-

stiche tipologiche imposero il rialzamento delle

sponde fino al livello della sistemazione stradale at-

tuale. Le sponde rimasero prive di una sistemazione,

se non nel tratto di Lungodora Napoli, dove fu rea-

lizzato nel 1873 il murazzo in pietra (su progetto

dell'ingegnere capo municipale Pecco) le cui diffi-

coltà formali dissuasero dalla prosecuzione dei lavo-

ri. Accanto al Ponte Mosca vennero realizzati i ponti

in ferro della ferrovia Ciriè Lanzo (pregevole testi-

monianza tecnologica, distrutto nel 1982) e a valle il

ponte del raccordo ferroviario con gli stabilimenti

del gas (« ponte dei Carboni »). Il Ponte principessa

Clotilde e il Ponte Bologna completarono il raccordo

della viabilità urbana tra le due sponde al livello

naturale del suolo.

III.

QUALIFICAZIONE

L'area è caratterizzata dalla presenza del Ponte

Mosca e dalle relative opere di sistemazione del

fiume e del terreno e dalla varia presenza degli altri

IV. CONNESSIONI

Connessioni funzionali con le contigue aree F17

ed F15.

Dal

punto di vista ambientale, il Ponte Mosca

costituisce un approccio dominante sul corso del tor-

rente e sull'ambiente urbano contestuale e un punto

nodale della percorribilità delle sponde (ruolo che si

inquadra in una più generale presenza del ponte

come elemento primario della morfologia urbana).

Area fluviale F17 fiume Dora

Quartieri interessati: Q7

Carta tecnica della Città di Torino 1/2000,

tavola n. 33

(cfr. anche schede 7/29,

7/32, 7/33,

7/40, 7/41, e rela-

zione ambito 7/3)

I. DEFINIZIONE

Tratto del torrente

Dora compreso tra il Ponte

Alberto del Belgio (Corso Principe Oddone), Lungo

Dora Napoli, Ponte Clotilde di Savoia, Lungo Dora

Agrigento (intervallato dai confini dei lotti di perti-

nenze degli insediamenti esistenti sul tracciato pre-

visto).

II. INDIVIDUAZIONE

E FORMAZIONE STORICA

Area fluviale disomogenea a carattere urbano,

caratterizzata in sponda sinistra dalla realizzazione

del percorso Lungo Dora Napoli, in sponda destra

dalla permanenza di insediamenti produttivi e dalla

realizzazione di tratti del previsto Lungo Dora Agri-

gento. Il corso del fiume interessato è attraversato

inoltre dal Ponte Duca degli Abruzzi in cemento

armato e dalla recente passerella pedonale in Via

Mondovì.

Mentre la sponda sinistra mantiene fino alla se-

conda metà dell'Ottocento il suo carattere agricolo,

la sponda destra, il cui retroterra è costituito dalla

stretta fascia definita dall'antico Canale industriale

dei Molini (« Molassi ») diramato dal Canale Pelleri-

na-Martinetto e caratterizzato dagli insediamenti

industriali ad esso connessi.

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