

Studio tipologico della residenza con riferimento ai
regolamenti d'ornato ed edilizi
Riccardo NELVA
1. PREMESSA
Queste note si riferiscono all'analisi tipologica
degli edifici residenziali che caratterizzano gli in-
siemi ambientali della città individuati come « inse-
diamenti ed ambiti urbani » . Lo studio, sviluppato
con riferimento alle regolamentazioni edilizie, inte-
ressa la parte piana e pedecollinare oltre Po, ad
esclusione del nucleo centrale, ed ha per oggetto
edifici che nella maggior parte dei casi sono di rea-
lizzazione successiva alla metà dell'Ottocento.
Per quanto riguarda il riconoscimento delle clas-
si tipologiche di periodo precedente, presenti nel
nucleo centrale della città, si rimanda a quanto ripor-
tato nel Progetto Preliminare di Variante al Piano
Regolatore (1980, Allegato Tecnico «a4»), e alle
pubblicazioni specifiche in argomento (
1
). Alcuni
dei tipi edilizi individuati nel presente studio si pos-
sono comunque ritrovare in detto nucleo in zone di
impianto e di riplasmazione otto-novecentesca.
Analogamente, per quanto riguarda l'analisi tipo-
logica delle cascine, delle ville di impianto sei-sette-
centesco, degli edifici della parte collinare della città,
nonché per quanto concerne l'edilizia economica pub-
blica, spesso costituente insediamenti particolari e
caratterizzati da edilizia specifica, si rimanda ai rispet-
tivi saggi: m, e.b, h, alle schede dei beni architettoni-
ci, alle pubblicazioni in argomento (
2
).
2. SINTESI DELLE PRINCIPALI
PRESCRIZIONI REGOLAMENTARI
EDILIZIE E LORO INFLUENZA SULLE
CARATTERISTICHE DEGLI EDIFICI
Al fine di individuare i legami tra trasformazione
tipologica degli edifici e coeve prescrizioni regola-
mentari vengono prese in considerazione le principa-
li norme (
3
) che hanno influito sulle caratteristiche
edilizie nel periodo compreso tra la metà Ottocento
(epoca del primo organico regolamento edilizio di
Torino, 1843) e la II Guerra Mondiale (
4
).
Si farà riferimento ai Regolamenti Edilizi, d'Or-
nato e di Igiene, o alle principali varianti, che, nei
decenni, si sono succedute e hanno raccolto in modo
organico le norme; è opportuno ricordare comunque
che singoli articoli sono stati modificati con provve-
dimenti in date intermedie alla approvazione e pub-
blicazione dei regolamenti e che quindi certe dispo-
sizioni possono essere state applicate prima del loro
inserimento nelle raccolte ufficiali.
Saranno inoltre richiamate alcune norme com-
prese in capitolati relativi a particolari piani urbani-
stici (es. Sistemazione dell'ex Piazza d'Armi) e in
piani di ampliamento e regolatori (es. Piano Regola-
tore Edilizio e di Ampliamento della zona collinare)
che hanno vincolato determinate caratteristiche co-
dificando praticamente certi tipi edilizi (villino, pa-
lazzotto, ecc.).
Sono di seguito riportati i principali documenti
normativi, concernenti l'edilizia, ai quali si fa suc-
cessivamente riferimento.
- Regotamento Editizio
approvato da S.M. con
Regio Biglietto il 31 ottobre 1843 (reso pubblico con
Manifesto del Vicariato del 7 novembre 1843) che
rappresenta il compendio delle regole codificate in
diversi anni dal Congresso degli Edili (
5
). In questo
regolamento vengono riportate prescrizioni da se-
guire nella progettazione e realizzazione degli edifi-
ci; mancano però norme sull'altezza dei fabbricati
definite nei piani unitari di ampliamento che regola-
vano in tali anni l'urbanizzazione della città (
6
). Le
norme erano applicabili agli edifici nel perimetro
soggetto a dazio di consumo e a quelli del territorio
fronteggianti strade pubbliche.
- Regolamento per t'Ornato e la polizia edili-
zia
approvato con Regio Decreto del 18 giugno 1862
entrato in vigore il I° settembre 1863 (
7
). Questo
disposto, costituito da 167 articoli, istituiva tra l'al-
tro la Commissione d'Ornato e stabiliva l'obbligo di
richiedere autorizzazione per costruire o modificare
edifici in lotti siti all'interno di una prefissata linea
poligonale (A... Q) e nei borghi della Crocetta e del
Martinetto (la linea poligonale A... Q era una ampia
circoscrizione della allora zona edificata ed era
compresa all'interno della cinta daziaria del 1853).
Tra l'altro questo Regolamento fissava in modo in-
novativo l'altezza dei fabbricati in funzione della
larghezza delle vie prospicienti. Nel 1887 (C.C. del
28 marzo) si estese la validità di questo Regolamen-
to a tutte le vie protese oltre la cinta daziaria.
- Regolamento per t'Ornato e ta potizia editi-
zia
(1900) in vigore dal
15
gennaio 1901 (testo
coordinato comprendente le varianti via via apporta-
te al Regolamento del 1862) e
Norme di Igiene per
ta costruzione detle case,
approvate con Decreto del
Prefetto dell'8 giugno 1900 (
8
). Questo Regolamen-
to era applicato nell'ambito della cinta daziaria ove
erano esistenti piani di ampliamento o regolatori e
nelle zone esterne alla cinta incluse in piani di am-
pliamento.
- Regolamento di Igiene
del 2 aprile 1905
(approvato con Decreto del Prefetto il 27 marzo
1905) e in vigore dal 2 maggio 1905 (
9
), assai am-
pio, che riporta un apposito capitolo « Dell'igiene
delle case di abitazione agglomerate » e imponeva,
tra l'altro, che la larghezza minima delle nuove stra-
de fosse di 15 m.
- Regotamento Editizio,
approvato in C.C.
nelle sedute del I0 luglio 1911 e del 17 gennaio e 13
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