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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
dove erano in moto le ruote del molino, dalle quali poté
uscire incolume in grazia di vero miracolo ivi suc:eduto.
Ma non è proprio di quest'opera estenderci su simili parti–
colarità, che si trovano più ampiamente accennate in prece–
dente scritto del Teologo Massimo Antonio Sacco sull'origine
miracolosa e progressi e grazie della Vergine SS. del Pilone,
che vide la luce nel 1726, ed in quello or ora accennato
del Bologna. Avverati prudentemente i fatti, ed a solle–
citudine dell'arcivescovo di Torino di quei di monsignor
Giulio Cesare Bergera, col mezzo della pubblica beneficenza
venne tosto eretta una chiesa, ove già il
20
marzo del 1645,
giorno dell' Annunziata, potevasi celebrare la prima messa.
Grazie al fervore religioso del popolo e della munificenza
del principe cardinale Maurizio di Savoia e della duchessa
Cristina, sua cognata, in breve fu compiuto e ridotto a per–
fezione
il
nuovo tempio. In un memoriale manoscritto citato
dal Bologna si legge ancora che
«
alli 14 agoslo 1699 S.
A. R. madama la duchessa ha compito
il
voto fatto in questa
chiesa della Vergine SS. del Pilone, per intercedere da Maria il
sospirato principe di Piemonte, ed ha mandato dal signor teso–
riere Mosso una statua 'di un puttino, rappresentante
il
nuovo
principe tutto d'argento, con una croce pendente al collo pur
anche d'argento,
il
tutto di peso cento e dieci once».
Ma la statua spari ai tempi della rivoluzione francese. Nè
men fervente verso questa chiesa era stato
il
celebre prin–
cipe Tomaso, e più ancora
il
suo figlio, Emanuele Filiberto
il ben noto sordo-muto, che, come scrisse il Cibrario,
« •..
per molti anni sino al fine della sua, cosi egli si esprime,
innocentissima vita, non lasciò quasi mai passar giorno che
solo, od accompagnato dalla principessa Maria Catterina
d'Este sua consorte non andasse a prostrarsi a piè della Ver–
gine propiziatrice \) .
Anche la famiglia dei conti di Caraglio erasi segnalata nel
compier opere benefiche attorno a quella chiesa, riducendo