Table of Contents Table of Contents
Previous Page  75 / 232 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 75 / 232 Next Page
Page Background

- 63 -

padri, che più non dovranno trepidare sulle sorti dei loro

figli, fra il plauso dell'intero Piemonte che vede ras icurata

in tal modo la successione dei suoi grandi uomini, e la

sicura letizia di tutti i buoni che rifiorir vi veggiono un

Instituto di cui si vantaggia non meno la scienza e la

virtù ".

Nè diversamente esprimevasi l'illustre filosofo torinese (1)

«

Poco giover ebbero (egli scriveva ) gli studi più eletti senza

l'educazione plebea, popolana, universal e, e quella che spe–

cialmente riguarda i giovani studiosi; Carlo Alberto ha già

provveduto alla prima favor eggiando gli Asili; quanto alla

seconda, di ottimo augurio fu il ristabilimento del Collegio

antico delle Provincie , fondato da Vittorio Amedeo II

nel 1729, chiuso nel 1821, a suggestione dei Gesuiti, vaghi

di sostituire, come fecero, la loro morta e sterile disciplina

alla viva e generosa educazione che in quello i giovani

ricevono ".

A governare il risorto Instituto venne chiamato il nobile

cav. prof. e teol. collo Botto Di Rovere , abbate di Santo

Stefano di Vercelli, questi ne progetta il regolamento in–

terno , e monsignor Pasio, vescovo di Alessandria, già pro –

fessore di Filosofia nel Torin ese Ateneo, successore al cava–

liere Collegno nella Presidenza del Magistrato della Riforma,

lo rass egna al Re, che in udienza del 31 ottobre 1842 lo

approva,

Le disposizioni contenute in questo regolamento poco

variavano da quelle che erano state dettate nel 1729 dal

conte Di Salmour pel primitivo ordinamento del Collegio,

e che settanta e più anni dopo

il

medico Giraud in mas–

sima parte adottava pel Pritaneo Divisionario , sicchè

l<

si

l<

deve il Collegio annoverare fra i pochissimi Insti tuti

l<

siffattamente privilegiati, e fin dalle prime origini così

l<

saviamente coordinati ai prin cipii della vera utilità e giu–

l<

stizia, che il decorrere del tempo anzichè renderli vieti

«

ed antiquati loro conferisce maggior importanza ed auto-

(1)

GIOBERTI.

Gesuita Moderno,

cap.

15.