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DIBUK
„
DI LODOVICO ROCCA
Caratteri fondamentali delia musica di Rocca
Una fondamentale sicurezza caratterizza l’orien
tamento di Lodovico Rocca in ordine ai problemi
dell'espressione musicale e dell’estrinsecazione del
suo mondo poetico. Le sue opere ascoltate, studiate
e pensate criticamente, mostrano sempre una con
quista della fantasia, un atto di conoscenza estetica,
nato da un modo personale di sentire la vita, da una
profonda, patetica e tragica emotività. La tendenza
innata del musicista, la tumultuosa esperienza della
vita, comprendente la partecipazione alla Grande
Guerra, la costante e severa esercitazione tecnica, la
pensosa attitudine introspettiva del suo spirito, hanno
creato una potenzialità poetica: un artista: che è
tale in quanto dalla sua anima son fiorite unità este
tiche, forme concrete della vita spirituale, ed in
quanto egli ha sicura possibilità di future espressioni.
Ciò che è materia musicale ha nel Rocca un abile
e sicuro forgiatore. Lo studio analitico delle sue pro
duzioni rivela che nulla di schematico, preesistente,
storico tecnicismo guida la sua mano, ma solo la sua
funzione di musicista in atto, che crea il linguaggio
per opera di fantasia. Riesce pertanto talvolta diffi
cile la lettura delle sue opere senza un concreto
ausilio strumentale, per la novità autentica del suo
linguaggio, i cui caratteri, scarsi riferimenti hanno
con quanto è consueto ed a noi familiare.
Punto di partenza per una sommaria analisi della
tecnica di Lodovico Rocca, ci pare possa essere il
rilievo di quella peculiarità del suo stile che è la ric
chezza del contrappunto strumentale, contrappunto
che potrebbe qualificarsi timbrico, in quanto ha la
sua ragion d’essere nell’essenza qualitativa delle
linee sonore. La varietà dei modi con cui queste
linee melodiche procedono e stabiliscono tra di loro
inconsueti rapporti potrebbe dar luogo ad accusa di
caotica torbidezza se si prescindesse dai valori tim
brici. Tal contrappunto, però, non è generalmente
fine a sè stesso, poiché il più delle volte vi primeggia
una sola linea melodica, onde potremmo definirlo,
se l’apposizione non contenesse certo senso di bana
lità, contrappunto d’accompagnamento. La linea me
lodica principale, anche se contemporanea ad altre
forme sonore, ha talvolta una sua compiuta luminosità
musicale, una pura realtà di monodia, autosufficiente,
linea liberamente svariata di suoni che ignora impli
cazioni accordali. Tale è il caso di certe monodie
che specialmente si trovano nel Dibuk. talvolta inse
rite a contemporanei valori fonici, tal'altra luminosi
nella loro completa nudità.
Questo carattere melodico del Rocca informa la
coralità nella sua musica. Monodici oppure omofoni
sono i suoi passi corali; quasi mai contrappuntistici:
il coro è una risorsa timbrica che arricchisce le molte
disponibilità della strumentazione del Rocca, che. nel
servirsene, predilige ledisposizioni strette e compatte,
le quali, in virtù della ricchezza ritmica, nel sillabico
scandimento o nel melismatico vocalizzo,costituiscono
un personalissimo e prezioso elemento stilistico.
La melodicità della musica italiana sembra rinno
varsi, assumendo forme adeguate alle moderne espe
rienze formali, nell’arte del Rocca; caratteristica
questa, che nasce forse dal suo orientamento lirico
drammatico, giacché elemento germinale delle sue
opere è sempre una nota di concreta umanità; da
ciò il « programma» nelle costruzioni sinfoniche e la
tendenza al teatro ed alla lirica da concerto.
Essendosi accennato a « programma » ci preme
subito stabilire che la produzione sinfonica del Rocca
non va confusa con quell’oratoria musicale enfatica
e miracolista che prodiga nel poema sinfonico di tipo
straussiano l’esibizione di vani conati drammatico-
musicali. Nelle opere sinfoniche del Nostro il senso
drammatico, sia o no contenuto nelle apposite dida
scalie, si fonde con senso musicale: la « cosa espressa »
assurge a vera « espressione », quindi a forma d’arte.
Ma la parola che dev’essere musicalmente trasfusa
sembra la potenza ispiratrice più efficiente e adeguata
alla fantasia del musicista, vigorosamente sicura nel-
l’impostare e tratteggiare determinati ambienti, nel
trarre impulsi creativi da sentimenti umani, forza
musicale lirica dagli elementi verbali. Il recitativo
sillabico e il melisma, la monodia pura e quella poli
fonicamente appoggiata sono gli elementi della ricca
vocalità di Lodovico Rocca.
La origini dal dramma
Antico come la loro religione è il misticismo degli
ebrei (I): n’è tradizione la Kabbala che comprende
un insieme di dottrine teosofiche e segrete, tras
messe per via iniziatica da Adamo ai Profeti, da questi
ai mistici del medioevo e dell’era moderna, e fissate
in parte nei testi cabalistici, come lo Zohar (libro dello
splendore) e il Sefer Yezirà (libro della creazione).
Ma non meno che in tali libri i mistici ritengono
contenute le occulte dottrine esoteriche nella Bibbia,
non solo nel palese significato delle parole ma in
quello celato fra le loro relazioni e fra gli stessi segni
alfabetici, ai quali si vorrebbe perfino attribuire
magici poteri.
Il movimento collettivo di natura mistica pros
simo a noi, il Hassidismo (2). nacque circa due secoli
or sono fra gli ebrei della Polonia, iniziatore il rab
bino Israel Baal Scem, come reazione puramente
spirituale alle avverse circostanze ond erano op
pressi; movimento di carattere popolare libero dagli
influssi del tempo, ma idealmente collegato all'anti
chissima tradizione del misticismo giudaico, ebbe lo
scopodi risollevare spiritualmente leenergieebraiche,
di compiere la liberazione soggettiva delle folle. La
concezione hassidica della vita può definirsi un idea-
. lismo immanente panteistico.
L'immanenza divina è inconciliabile con l'imma
nenza del male: questo va quindi considerato come
non esistente per se stesso, ma in quanto antecedente
del bene. Dall’ottimismo informante tale intuizione
dei mondo consegue che strumenti per ravvicina
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