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: Entra inquesto momentoLeah; alle spalledi Hanan
sembra quasi fiorire dalla vaporosa atmosfera musi
cale, leggera come un personaggio di sogno, solenne
come un fato. L’accompagna Frade, la vecchia nutrice.
In quest’ora oscura la sinagoga dà un opprimente
senso d’angoscia che impaurisce quasi la fanciulla.
Trovandosi d’un tratto sola presso Hanan, sommes
samente lo saluta, mentre nell’orchestra fiorisce una
frase affettuosa.
VII
riosa, apre la sua lanterna: « La fiamma è spenta già.
Un’altra se n’accenderà».
Spontanea effusione di letizia che tutti riunisce
intorno a Sender, una lenta danza in tondo su un
caratteristico motivo, monotonamente canticchiato
a bocca chiusa, nel suo dondolante andamento
ritmico,
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Vili
Una pacata e consolante dolcezza è nel parlar
di Leah, nelle sue domande, nelle sue premure.
L’anima di Hanan invece si rivela oscuramente agi
tatada unaffannofebbrile. Il centro idealedel dramma
è in tale dialettica, che dovrà risolversi, superata la
vita, nel supremo e purificante congiungimento delle
anime.
Allontanatasi Leah, è ripreso il motivo del Can
tico dei Cantici: « Ecco, venuta è a me la tutta bella
che miele ha sopra il labbro porporino». Maier,
accompagnate le donne, rientra; lo colpisce l’aspetto
turbato di Hanan: «Ti maceri, ti struggi. Perchè
lo fai, perchè?». La risposta, dapprima oscura, pro
rompe nella folle aspirazione: « Monti d’oro voglio
conquistar, per colui che l’oro solo sa contar!».
Maier sa che le potenze divine non accolgono questi
desideri ed è pieno di sgomento: lo atterrisce la
risposta pronunciata con impeto tremendo: « Dal-
l'altre dunque, dalle potenze che sante non sono io
avrò ciò che chiedo».
Rientrano i talmudisti ed i batlonim, canticchiando
lamentosamente: « Dieci salmi ho recitato per pochi
soldi... dieci salmi». S’apre la porta ed entra pre
cipitosamente Sender, accompagnato da un festoso
commento dell'orchestra. Concluse le trattative, sua
figlia avrà un marito ricco e virtuoso: tutti fanno a
gara nel partecipare alla sua allegrezza. Rimangono
in disparte, ad un lato della scena, il Messaggero,
statico ed assorto; all'altro Hanan che perdutamente
ripete: «Sposa!... Sposa! dunque tutto fu vano!».
Poi, in un divampare sempre più intenso di sonorità
dissonanti, grida le ultime parole, soccombendo
all'orgoglioso furore.
Nessuno nota la sua morte fulminea. Il Messag
gero, come procedendo da una rispondenza miste
va gradatamente assumendo un carattere più gio
condo ed un movimento più animato. Cercano Hanan
perchè vi partecipi; lo trovano disteso a terra. Un
attimo d’incertezza: « È morto!». Il tragico sbigotti
mento è scosso da un grido di terrore: « Dalle sue
mani è caduto il libro della Cabala! ». Tutti fuggono;
Sender, angosciosamente smarrito, singhiozza: « Po
vero Hanan! ». Il Messaggero sentenzia; « Le potenze
malvagie l’hanno ucciso». Poi, nella funesta oscurità,.
accende la lanterna ad un cero che, trasmessa la
fiamma, si spegne: è il trapasso deH'anima dall'uno
all’altro corpo.
Sul quadro di desolato squallore cala lentamente
il velario.
IL SECONDO ATTO
L’esigua sonorità d’una festosa musichetta pae
sana, seducente nella sua veste dimessa ma colorita,
cui conferisce un singolare carattere realistico la
gustosa trovata del basso fuori tono e di qualche
misura zoppicante per avere un tempo di troppo
Vivace e spensierato d
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IX
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H P É
La piazzadel villaggio haun tono di festa: è giorno
di nozze. Una multicolore folla di straccioni, turbo
lenta ed avida, acclama davanti alla casa di Sender.