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DENTISTI ED EMPIRICI NEL SETTECENTO TORINESE

a

suon

di trombe e

di tamburo girano attorno ad una

baracca-teatrino

sul cui palcoscenico arlecchino, due

gentiluomini

ed una dama stanno recitando, mentre

Pulcinella

lascia momentaneamente l'arte per la pra­

tica, e

vicino ad un tavolino che porta barattoli ed

oggetti non

ben definibili, si china per consegnare

un oggetto

ad uno spettatore. Trattasi probabilmente

di

un

rimedio.

Piazza Palazzo Città - Piazza delle Erbe. Un’inci­

sione (fig. 7) contenuta nel " Theatrum Sabaudiae ”

Fif.

7.

" M attam i UHHhmmmm con Par* atto rta

La

to rre

dal Cormmm ta distratta nal MM (3 Marita am i» IX )

(Do/ " Theatrum Sabaudiae " -fine Seicento)

della

fine del secolo XVII ci mostra un vasto mercato

con numerose tende sui ben allineati banchi, e gruppi

vart di

cittadini. La piazza era più larga dell'attuale

poiché

si

estendeva per un tratto sino alla contrada

Dora Grossa, ed in altri tratti occupava aree coperte

poi da fabbricati (fig. 3). Venne ridotta all'attuale

planimetria dopo il 1755. In un'altra incisione con­

servata nella Biblioteca di S. M. il Re, e riesumata

dal

Chiaudano (9), abbiamo la visione d’un lato della

piazza alla fine del secolo sopra citato. Si notano

banchi a piano inclinato, collocati all’esterno delle

botteghe. Dei teli proteggono dal sole l'abbondante

merce. Qua e là venditori ambulanti procedono len­

tamente offrendo la poca mercanzia contenuta nella

piccola cassetta.

Riguardo ai " cerlettani ” i quali hanno sempre

destato nel popolino vivo interesse per la loro facile

ed avvincente esposizione, il Chiaudano ci fa sapere

che essi vennero allontanati dalla piazza del Palazzo

nel. 1596, in seguito a proteste dei mercanti, di cui

il commercio veniva invero ostacolato dall'affolla­

mento a ridosso dei banchi, e conseguenti furti.

Il pretesto venne ricercato nelle " molte risse et

disordini " provocati dall'ostacolato passaggio di

carri, carrozze e cavalli in uno spazio relativamente

stretto, e per le poco pulite parole Va tutti notorie

che dicono in presenza di madame e di figliuole che

passono per le stradde et sono in casa luóro ".

I " cerlettani ” per deliberazione del Consiglio del

Comune (IO) dovevano " montare in banco " nella

spaziosa piazza del Castello. Fra questi ciarlatani vi

saranno stati degnamente rappresentati gli spaccia­

tori di rimedi fìlodontici ed i cavadenti da piazza.

Dalle suespo

lizie e dallo studio delle antiche

piante ed ampliamenti della città, si è portati ad asse­

gnare come primitiva zona di attività odontoiatrica

popolare quella ad est del Palazzo del Comune, e

cioè verso le piazze di S. Giovanni e del Castello.

I mercati, le botteghe dei vari artigiani attiravano i

cittadini da tutte le parti della metropoli sabauda,

ed i ciarlatani ed operatori piazzaioli sono sempre

andati incontro alla folla in movimento.

Piazza Reale (chiamata pure d'Armi, ed infine

S. Carlo) (fig. 8). -Graneri (1752) in un altro quadro

conservato nel Museo Civico riprodusse la piazza,

con lo sfondo delle due Chiese, in pieno mercato.

Notiamo dallo sbocco dei primo tratto della Con­

trada Nuova nella piazza i soliti banchi di riso, ver­

dura e formaggi, le cataste di legna, le donne che

discutono ed i ragazzi, i quali alia vista della " solda­

tesca destinata di guardia ai luoghi soliti della città "

imitano il combattimento a colpi di scopa e con

pugni sonori; dei cani partecipano alla lòtta. A si-