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DENTISTI ED EMPIRICI NEL SETTECENTO TORIt

mento, o in unOspedale ", e che “ vien d'arrivare in questa Capitale

di ritorno da Napoli i! Cavaliere De' Tadiny, celebre Professore

Oculista della Reai Corte di Francia assai noto fino dagli anni 1763

|e 1767 In alcuni avvisi del cav. De' Tadiny vengono fatti, secondo

l'uso del tempo, gli esatti nominativi dei pazienti felicemente ope-

I rati “ alla presenza di molte persone qualificate I poveri dietro

presentazione dei documenti “ saranno operati per cariti, e sempre

|mvista delli più celebri Professori come ha sempre fatto

(2) Luigi Casotti, Dentisti dell'Ottocento in Torino, in " La Cultura

|Stomatologica ” , pagg. 23-49, 1930-VIII.

(3) L'Albergo Reale, il più importante della città, era situato

1m contrada Nuova (v. Roma) vicino alla piazza S. Carlo, casa

I Tana, untone S. Federico " (Derossi, 1781). Rinomato per la can­

tina e la cucina, ospitò Principi del sangue italiani e stranieri, Mare-

I scialli e personaggi illustri.

(4) Si tratta di un piccolo volume, tascabile, artisticamente rile-

I gato e stampato con il gusto e l'accuratezza tipografia, proprii del

Settecento. Sul frontispizio leggiamo i versi seguenti: " Scarsa è la

|mia vena; e pure | tutto quel che potrò dal picciol fonte | Del mio

ingegno stillar, tutto sia sacro | alla mia patria " (Riviera volg. di

Properzio, IV, I, 93).

Il contenuto riguarda la città dal lato monumentale, militare,

[ amministrativo, ospitaliere, alberghiero. L'industria ed il commercio

|vi sono rappresentati con elenchi di fabbriche e botteghe. Non

mancano notizie di vita universitaria e professionale.

(5) Sappiamo che Vittorio Amedeo II in un editto del 27 set*

tembre 1680 stabili la dencr- ,.azione delle isole. Le antiche guide

c'mformano che il provvedimento rimediò lodevolmente all'ostra-

|cismo inflitto ai Santi che da secoli vegliavano sull'angolo degli

isolati, costituendo l’unica traccia dei recapiti. L'iscrizione dei nomi

delle vie e la numerazione delle porte iniziò nei primi mesi del 1799,

sotto l'occupazione francese.

Mario Chiaudano (riv. • Torino " , pp. 823-826. sett. 1930-VIII)

tratta la divisione della città nei quattro quartieri ai tempi di Carlo

Emanuele I. La pianta delineata su quella del Pingon (1577) porta i

nominativi e l'ubicazione dei vari cantoni.

(6) Rosolino Babini, Iconografia odontologica, in “ Nuova Rassegna

di Odontoiatria ", pag. 151, 1930-VIII.

(7) Mario Gromo, Guida sentimentale, p. 39, 1928-VI.

(8) Alberto Viriglio, Torino e i Torinesi. 1898.

(9) Mario Chiaudano, Torino ai tempi di Carlo Emanuele I, nella

Rassegna mensile " Torino " , estratto, pagg. 6-8.

(10) Archivio Comunale: Ordinati, v. 146, 30 luglio 1596, p. 351.

(11) Vittorio Cavenago, Di un onorato cavadenti e avventuriero

italiano del primo Settecento. Edit. Zanetti, Venezia, 1926.

(12) G. Dagen, Nuove ricerche sui dentisti italiani che hanno

esercitato in Francia, in • Nuova Rassegna di Odontoiatria ", pa­

gine 313-42.

(13) Proskauer. Iconografia Odontalgico

186 Abbildungen,

Berlin, 1926; Beniamino De Vecchis, Dentisti Artisti Pazienti, ediz.

" La Cultura Stomatologica ” , Torino, 1929-VII.

(14) Il volume

Statuto Velerà, et Nova Sacri Venerondique Colega

0. 0.

Phylosophon/m et Medicorum Augustoe Civitatis Taurini

(1664)

0 dà

preziose informazioni sul funzionamento dell‘Università sa­

bauda nel Seicento: cariche Priore, Canee!lario, Collegio medico

(" Numerus Philosophiae. A Medicine Doctorum Collegi) Tauri-

nensium

habentium voces,

&

pereipientium pecunias sit octo, nec

ultra

possit ascendere, qui Numerarij vocentur

"),

esami, emolu­

menti

ai professori, al bidello, eoe.

Mancano notizie sull'odontoiatria. Siccome nel ponto molti

medici tenevano in poca considerazione l'arte chirurgica, è facile

arguire che i chirurghi dovenero talora intervenire sui denti e sulle

mascelle per ascessi, flemmoni, fratture.

Alla

succitata opere Sequunor nominaD. D. DoctorumSacri Vene-

rondtqut Coltegij FMooophorun,

A

Medicorum Tourini—

iwn

ab anno

Nativitatn 1440-Arttriom ignorantur. L'elenco latinizzato porta MI

dottori in

filosofia e medicina, con relative provenienza. Fra questi

una novantine ebbero flducioee ed onorifiche cariche: medico dai

Duchi di

Savoia, tenore all'Università. Protomsiabo,

(15)

COSTffUZCNJ | DI SUA MAESTÀ | PEA LVNHEASJTÀ |

01 TONNO | Torino. neHAccodmr»a W e MDCCXXIX. | Atfrea»

Ciò. Bottim Ornii Uimmm di S. S. A. M.

Titolo III. Capo III. Dei Professori di Medicina.

I . Cinque saranno i Professori ordinarj di Medicina; il primo

di Pratica, il secondo di Teorica, il terzo di Notomia, il quarto

di Bottanica, ed il quinto delle Instituzioni mediche, e leggeranno

tutti secondo gli ultimi ritrovati de' Fisici.

Titolo V. Capo III. De' Gradi di Medicina.

I. Gli Scolari di Medicina studieranno cinque anni per la

Laurea, e quattro per la Licenza; nel primo anno Fisica, e nel

secondo Istituta, e Notomia, nel terzo, e quarto Teorica, e

Pratica, e nel quinto la Pratica solamente.

Titolo VII. Capo I. Del Collegio de' Teologi, Leggisti, e Medici.

8. Al Collegio de' Medici sarà unito il Protomedicato, che

sarà composto dal Priore come Capo, e da due Dottori numerarj.

9. Formerà questo Magistrato coll'assistenza di due periti

Speziali un'Antidotario, al quale s'uniformeranno tutti gli Spe­

ziali dello Stato; stabilita pure la Tassa de* Medicinali, (omissis).

Titolo VII. Capo II. Del Collegio de' Cerusici.

1. Il Collegio di Chirurgia sarà altresì composto di venti-

quattro Cerusici, dodici ordinarj, e dodici straordinari; avrà

pure un Priore, due Sindaci, un Segretario, ed un Bidello.

2. A questo Collegio s'intenderanno sempre aggregati i Ceru­

sici della nostra Persona.

3. Lo Studente di Chirurgia, che vorrà esser'ammesso al Col­

legio, studierà per tutto il triennio la Chirurgia, ed interverrà

con il Professore di essa alle Visite, e cure degli Ammalati negli

Spedali.

É riportato il Manij

Magistrato della Riforma per la pubbli­

cazione delle Costituzioni per la R. Università di Torino•20Sett. 1729).

(16)

REGOLAMENTI DEL MAGISTRATO DEUA RIFORMA PER

L'UNIVERSITÀ DI TORINO -MDCCXXIX.

Capo X II. Del Collegio de' Cerusicj, e degli Esomi necessari per l'ag­

gregazioneal medesimo, e per poter esercitare la Chirurgia ne' Stati.

3. Nascendo contesa circa il prezzo, o mercede di qualche

Operazione, e cura Chirurgica, i due Sindaci ne faranno la Tassa,

e giudicheranno, se per incuria, o imperizia del Chirurgo fosse

stato danneggiato alcuno, riservata l'appellazione al Collegio

intero.

7. Si farà l'Esame in due volte, e durerà per caduna tre ore,

la prima sulla Notomia, e Precetti generali della Chirurgia, e la

seconda sulle malattie appartenenti all'Arte Chirurgica.

8. Approvato che sia in questi due Esami col Voto di tre delli

quattro Esaminatori, dovrà in un giorno da stabilirsi dal Preside

far sopra un Cadavere nelle stanze dello Spedale in presenza

degli Esaminatori quelle Operazioni d'Anatomia, che gli saranno

toccate a sorte nell'estrazione sovraccennata, e sopra di esse.

9. Approvato con tre Voti favorevoli nelle dette Funzioni

di Notomia, assegnato dal Preside il giorno, e fatta l'estrazione

delle Operazioni Chirurgiche dai Priore del Collegio, come par

i Gradi delle altre Facoltàsi è detto, le farà nel TeatroAnatomico

in presenza di tutto il Collegio; caverà il Priore a «orto tre Colle*

giati, i quali dovranno proporre sulle operazioni medesime

qualche difficoltà per uno spezio discreto; riportando favorevoli

due terzi de' Voti, resterà ammesso al Collegio, ed il Priore

ordinerà, che gli sieno spedite Lettere di aggragiwmo.

Capo

XX II.

DegliEmolumentidb’gradìAccademici,edivarjaltriO rlai.

(in annotazione scritta a mano):

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Al priore del Collegio... II.

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-alla sag.ria dal collegio... 3 •

all'erario...

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visitatori

Al priore dal

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