DENTISTI ED EMPIRICI NEL SETTECENTO TORINESE
adattamento alla
forma della corona. È ingegnosa ed interessante
una
tanaglia a
tre manici e due cerniere per molari che fa parte della
mia collezione;
il
terzo manico mette in effìcenza una potente leva
d'appoggio sui denti antistanti a quello da estrarre. Con tale stru
mento
il
nostro antico collega afferrava in primo tempo il dente
lussandolo, per poi sollevarlo... delicatamente avvicinando il manico
della leva agli altri due
(26) Luigi Casotti, Strumenti da estrazione di cento anni fa, in
••La Cultura Stomatologica", pagg. 473-8, 1925-111; Id ., Di alcuni
tipi di pellicano, id.. pagg. 188-9. 1926-1V; Rosolino Babini, L'estra
zionedei denti, i ferri adoperati e la loro forma presso gli antichi, id.,
pagg. 1250-68. I93I-X.
(27) Luigi Casotti, La chiave inglese, in • La Cultura Stom. " ,
pagg. 593-603 e 699-722, 1934-XII.
(28) Arrigo Piperno, Contributo alla storia dell'invenzione dei denti
in porcellana, in "La Stomatologia ", voi. XIV, n. 8. 1916.
(29) Luigi Casotti, Di Vittorio Cornelio e delle sue conoscenze odon-
toiotriche, in " La Cultura Stomatologica ” , pagg. 185-90. 1928-VIII;
Dentisti dell'Ottocento, op. cit., pagg. 31-3.
(30) Una prova di questa opinione venne data non molto tempo
addietro (17 genn. 1932-X) in una domanda comparsa sulla Gazzetta
delPopolonella rubrica • Lettori interrogateci • Chi fu il Cavaliere
Incognito, personaggio misterioso delia Torino dei nostri nonni?
Se ne sa il nore? ". -R. • Era un dentista, un uomo fantastico, che
portava parrucca, calzoni di pelle di daino, abiti con bottoni d'ar
gento e daga al Fianco. Era ricco, erudito, distinto di persona e di
modi, malgrado l'abito che oggi può essere giudicato cia.’tatanesco.
Eccitò per molti anni la curiosità pubblica e creò intorno a sè voci e
leggende. Si firmava unicamente II Cavaliere Incognito. Si chiamava
Vittorio Cornelio
Ciò dimostra come a distanza di poco più di un secolo la leggenda
vi abbia creato una cornice di stravaganze non rispondente piena
mente alla realtà.
L'abito in pelle ci richiama alla memoria la gaia baraonda dei por
tici della Fiera (p. Castello) ai tempi di Cornelio:
Tele, drappi, ricami, ori e galloni,
frachieri, scarpe, spazzole e grissini,
fibbie, stecche, ventagli e orecchini,
ed abiti di pelle coi calzoni.
Librai, stivai, confetti e maccheroni,
spade e cappelli appesi a degli uncini,
preti e frati, donnette e birichini,
confusion d'avvocati e di ciarloni.
Qui passa un cuoco, un dotto là v'aggira:
l'uno sta serio e l'altro va cantando,
chi ride, chi sbadiglia, e chi sospira.
Questa è la descrizion giusta e sincera
fatta in fretta cosi scherzando
dei portici chiamati della Fiera.
Quella veste cavalleresca e dignitosa assunta dal nostro Cornelio,
già sorpassata per maturazione di eventi politici e sociali verso gli
albori dell'Ottocento, viene imitata, degenerando, dai dulcamara
della prima metà d>detto secolo.
Il poeta Norberto Rosa (n. Avigliana, 1803), causidico famoso,
deputato, patriota insigne che lanciò la proposta di armare Ales
sandriadi cento cannoni acquistati mediantesottoscrizioni volontarie.
descrisse con fine umorismo e forma impeccabile il finto medico
/ cativ medich (brano canto I):
,, Mi parlò d' eòi dotòr da un sold al mass
ch'a portò per emblema una véssla,
eh'a l'han na pruca armisa, un gran caplass,
una vesta del settsent tuta sarzla,
un parapieuva d' teila sòta al brass.
na spà rusnenta còme una faussla
ch'a sòn gran parlatòr grassiòs e uman
còma cònven ch'a siò i ciarlatan. "
(31) Riguardo alle residenze del Cornelio in alcune città d'Italia
ed alfine in Torino, apprendiamo da un Trattato intornoalle operazioni
da lui fatte a Livorno, di aver esercito in Toscana. Degli alloggi occu
pati a Torino, quello in contrada Nuova (v. Roma), di fronte all'AI-
bergo Royal, apparteneva all'isolato detto di S. Clemente (fig. 3),
demolito recentemente e ricostruito dall'istituto Nazionale delle
Assicurazioni. Case della Torino antica, portate su di un rettilineo
stradale nei 1619per volere di Carlo Emanuele I, con stretti androni,
scale oscure e camere modeste. L'alloggio in piazza Carignano n. 6,
casa Morelli, presenta pure un piccolo androne, l'alloggio è al
quarto piano, con porta d'ingresso piccola e camere basse e modeste.
Dobbiamo però osservare che la scelta dell'abitazione è stata fitta
dal Cornelio con criterio: mentre la prima è sulla contrada che con
duce al Palazzo del Re, di fronte ad un rinomato albergo, e sul
rovescio del Reai Coll'' r Kaudo o dei Nobili (ora Palazzo della
R. Accademia delle S e n . » , . macotecaeMuseo Egiziano), il secondo
è sopra il Caffè del Cambio (ancora esistente come ristorante, già
caro a Cavour), ricordato da Giacomo Casanova di Seingalt, che
transitò per la capitale subalpina nel 1759. Il Paroletti nel 1818,
descrivendo la piazza Carignano cosi si esprime: “ Cette piace est
le rendez-vous des gens d’affaires et de commerce, à cause d’un café
très achalandé où était autrefois la bourse des negotians ” . In quella
piazza che possedeva la •* Regia posta delle lettere " si apre la con
trada del Collegio (v. Acc. Scienze).
(32) Luigi Casotti, Come il chirurgo Beikxte (m. 1730)curavo le ferite
a
/foguoncioedoltefinguo.in“ LaCulturaStom.",pagg.380-4.1933-XI.
(33)
DOMENICO ANEL, valente chirurgo, il quale a detta del
Portai
(Istoria della chirurgia)
merita degno posto come inventore
del metodo di guarire le fistole lagrimali, nacque circa il 1619 a
Tolosa. Fece i suoi primi studi nell'Ospedale di S. Jacopo di quella
città, ed all'età di vent'anni pubblicò una curiosa osservazione sulla
moltiplicazione delle ossa. Passò poi a Montpellier e di là a Parigi
traendo profìtto dalle lezioni dei più famosi maestri. Fu chirurgo
negli eserciti austriaci, attraversando molti paesi od acquistando
notorietà. In molte città italiane dette saggio della sua perizia, e fu
a Genova che applicò il suo nuovo metodo por la fistola lagrimale.
S'ignora il luogo e l'anno della sua morte, para poco oltre il 1722.
Le sueopere sono scritte in francese: L'arte
di
sugger le piaghe senso
servirsi
della bocca d'un uomo, con un discorso sopra
ad
uno specifico
proprio per
prevenire te malattie veneree; -Nuovometodo per guarire
le
fistole lagrimali, acc. Dissertazione sulla nuova scoperto della idra-
oisia delcondottolatrinole: -Raccolta dimetodiberguarire
infermità
più pericolose; -Mozione di un enormetumoreoccupantetutta te esten
sione del ventred'un uomoidropico e ripienodioltre 7000corpi
estranei.
And comunicò all'Accademia delle Scienze un'Osservazione d'un
fcto trovato in una massa membranoso.
(34) Bragagnolo e Battezzi, op. cit., pag. S42.
(35)
Luigi Casotti. Impronte e portoimpronta, in
"
La Stom.
",
pagg.
36-58,
1933-XI.