DEBTISTI ED EMPIRICI NEL SETTECENTO TORINESE
Per l'approvazione de Cerusici. Per le terre di là da monti e colli:
Al Riformatore
di Provincia... II. 3 -
al
rappresentant6... 2 -
a due
cerusici deputati per ciascuno... 2 - al priore del
colleggio
de’ cerusici per le patenti... I - alla segreteria
per
le
patenti... 2 - all'erario... 15.
Per l’approvazione de' cerusici barbieri, che si farà in Torino:
Al priore di Medicina per l'
asseg.neall’esame... II. I - al
med.o
colleg.toavanti cui si farà l'esame... 12 •al priore
de' cerusici. ed al cerusico
colleg.toesaminatori per cia
scuno... 2 . alla seg.ria del collegio... 2 -al bidello... I -
all'erario 20.
Per l'esame de' Litotomi, occulisti, ed empirici, che curano rotture,
e slogamenti, se l'esame si farà in Torino:
Al priore de' medici per la
deputaz.nedell'esame... II. I -
a due esaminatori p. ciascuno... 2 -alla seg.ria del colleg
gio... 3 •al bidello... I - all'erario... 15.
Se l'esame si farà nelle città di Provincia:
Al priore de' medici... II. I -al rappresentante... 2 -al ceru
sicoesaminatore... 2-al priore del colleggio de' cerusici... I
• alla seg.ria del colleggio... 3 - all'erario... 15.
(17)
COSTITUZIONI DI SUAMAESTÀ PER L'UNIVERSITÀ DI TORINO
- In Torino nella Stamperia Reale - MDCCLXXII.
Titolo IX. Della Chirurgia. Capitolo I.
21. I Litotomisti. Dentisti. Oculisti, e que', che vorranno
esercitare qualche altra parte della Chirurgia, dovranno essere
approvati per mezzo di quegli sperimenti, che prescriverà la
Riforma; e presenteranno anch'essi le loro patenti, come si è
ordinato a' Cerusici.
Do/ REGOLAMENTI DEL MAGISTRATO DELLA RIFORMA PER L'UNI
VERSITÀ DI TORINO.
Capo XIV. Degli esami degli Studenti di Chirurgia, e di que', che
aspirano all'esercizio di qualche parte della medesima.
9. Per l'esercizio delle professioni di Oculista, Dentista, Li
totomista, e di qualunque altra parte di Chirurgia, sarà il Ricor
rente per un'ora esaminato sopra quella parte di Chirurgia,
che vorrà esercitare, e farà anche degli esperimenti, che alla
medesima apparterranno; gli esaminatori saranno il Priore, e li
due Professori di Chirurgia.
Capo XXX. Degli emolumenti per li gradi Accademici e di vari altri
Dritti.
Per l'esame degli Oculisti, Dentisti, Litotorr.isti, e di que' che bra
mano di esercitare qualche parte della Chirurgia:
Al Riformatore della provincia lire due.
Al Rappresentante il Protomedicato lire due.
Al Priore del Collegio di Chirurgia per le patenti una lira.
A' tre Esaminatori per ciascuno una lira.
All'Erario dell'Università lire diciassette.
(18) Da biografia Medica Piemontese, voi. Il, tip. Bianco, 1825.
(19) Brigagnolo e Bettazzi, Torino nella storia del Piemonte e
d'Italia, pag. 521, 1919.
(20) Luigi Casotti. Di alcuni dentisti, ovvisi professionali ed elisir
ii
in " Annali di Clinica Odontoiatrica " , pagg. 1150-55, 1932-X.
(21) Apprendo dal Keiser l'esistenza in Torino di un dentista che
nel 1761 levava i denti con l'aiuto di S. Apollonia. Non ne cono
sciamo il nome, passando in secood'ordine la figura professionale del
l'operatore. rispetto alla potenza taumaturgica della Santa Patrona.
Nella ricca ed importante raccolta delle Civiche Stampe del
Castello Sforzesco^(Miiano) esistono arrisi originali e testimonianze
dell'attività odontoiatrica (•■non verbi* sed operibu? credite ") di
molti antichi sanitari nelle varie città ancora sotto differenti domini
e legislazioni. Il collega Potetti mi riferisce di aver notato l'avviso
di un certo PELLEGRINO, chirurgo dentista, e con l'indicazione
• i! sud. allogia ail'Albergo del Pavone " (circa il I7S0). Con scrit
tura a mano è stato aggiunto “ Torino ” , seguito da un punto inter
rogativo. Però dalla consultazione di vecchie guide non troviamo
traccia della locanda citata.
La collez. Pipemo (•• La Stom. " , Mise.,
pp.
192. 197, TOt,
1930-VIII)
porta a nostra conoscenza
• un
piccato manifesto
del
cava
denti Cario Ferrari,
esercente
a Nizza
oltre
cento anni fa. Il collega
Ranco
a
fagiustamente rilevare
I
importanzapoliticadal documento,
scritto
in
lingua italiana, allora la lingua d'uao nellaContea di Nizza
fannie parte dagli Stati Sardi. Si noti anche il domicilio dal Ferrari:
Casa Gariga a Porta Marina, nelle immediate vicinanze della
ove nacque Giuseppe Garibaldi ".
CARLO FERRARI DETTO LOMBARDI
Chirurgo Dentista approvato dalla R. Università di Torino.
Abita in Nizza Porta Marina, casa Cariga.
Fa noto al Pubblico del suo arrivo, che leva qualunque dente, e
incarnate, e coperte dalla carne con gran destrezza, senza alcun
e rimette i denti posticci al naturale all'uso di Parigi, ferma i voci/*
ed eguaglia i più lunghi. Di più il sopradetto possiede molti segreti
la polizia dei denti, e conserva le gengive, guarisce calli, ed a’
e li leva senza far sangue.
Fabbrica Cinti, Ligature, Sospensorj, ecc.
Il
Ferrari smerciava inoltre " un balsamo particolare " che g
riva i dolori reumatici, le malattie di stomaco, le piaghe vecchia
nuove, le ferite, la micrania, la sordità, la sciatica, distrugge* i
vermi, ecc. e possedeva • una pietra per gli occhi e mal di
approvata l'I I marzo 1816. S'adopera per gli occhi mettendone
picciolo pezzetto in un bicchiere d'acqua fresca, e lavandosi
occhi ne vedranno l'effetto; e per gli denti mettendone pur
un picciolo pezzetto sopra il dente addolorato ne darà laguarigione ",
Circa la fiducia e la garanzia “ il suddetto si obbligadi guarire
esterne depositando il denaro sino alla perfetta guarigione
(22) Luigi Casotti, Protesi di transizione nell'Ottocento, in "Ig
Stomatologia ” , pagg. 838-67. 1933-XI.
(23) " Sotto ai portici, detti della Fiera, e precisamente
sopraQ
negozio del Salvi al n* 21, si vede tuttora una lapide con is
latina, postavi per ricordare un beneficio procurato al
paese
à i
proprietario de' portici stes«i, il marchese Ludovico S. Marti*
d'Agliè di San Germano, il quale permise, che nel tempo
delle
<
fiere, le quali tenevansi anticamente in piazza Castello, i negoziarti
occupassero i portici della sua casa. Il re Vittorio Amedeo II.
oca
patenti del
4
maggio 1685, aveva permesso queste due fiere
detti
di S. Germano, dal nome del suddetto marchese, che avevano
luofl
l una per quanto era lungo il carnevale, l'altra in principio di maggia
nell'occasione della festa della S.S. Sindone. Col progresso dei tempi
le fiere cominciarono ad estendersi anche sotto agli altri portici,
e si ebbero anche per privilegio i cosi detti baracconi, i quali rie»
struiti e resi uniformi, vi si posero stabilmente in virtù di RR. Pf.
26 maggio 1832 ” . (Da Torino e le sue vie, Torricella, 1868).
I portici vennero costruiti nel 1608su disegno di AscanioVittoz
occupando il suolo pubblico prospiciente alle case ('‘ Ordinati"
Arch. Com., v. 158, 17 genn. 1608. p. 4r. Si dichiara però du
il suolo sotto i portici resta pubblico e senza alcun impedimento *
(ries. Chiaudano in “ Torino " , pp. 836 e 861). I ciarlatani e
empirici avranno lavorato per qualche tempo ancora esclusiv
sul terreno della piazza, anche per maggiore visuale e campod .
(24) Origini e fasti del Reai Castello (Palazzo Madama): " ... I
tici. allora, non erano lastricati; vi spuntavano, ovunque,
aguzzi e le dame dovevano possedere una certa dose di i
per arrischiarsi con le morbide calzature in quei tratti che di
signore sono adesso, ne1 pomeriggio, una continua
dall'angolo di via Pietro Micca a quello della Galleria Subalpina,
giù fino alle prime isole di via Po. Soltanto nel 1830si comir
a metter le lastre e si migliorò in seguito la pavimentazione i
in modo che anche i forestieri non avessero più da riportare I"
sione disastrosa che li facevatalvolta abbreviare il soggiorno
a
Te
causa appunto •dice il Bertokrtti - gli insopportabili
acciottolati
'
(25)
Luigi Casotti, Da/fodontofofo
nel
tempio
di Apollo alle i
di F jyed i Tames,
in • La Cultura Stomatologica pp. 644-8. T
Vili. *'... L'amore del secolo incipriato al bello, all'elegante, al
stoso ed a tutto ciò che faceva contorno alla vita umanasi era,
trasmessoallo strumentario chirurgico ed odontoiatrico,
infatti terso la fine del secolo, oltre una maggiore parinone
tecnica costruttiva, ricercatezze mnarrantali nelle sacomature
nell'applicazione sui manici di placche d'avorio o d'aaao
• Le branche, internamente dentellate, si pmgw ad
retto, ed un incavo aU'estramità ne facilita la penetrazione N W
bordo gengivale. Non vediamo
ni
eaee ancora al