Artisti piemontesi d'oggi
GREGORIO CALVI DI BERGOLO
N
el cuore d 'una de lle più cen tra li zone di T o rin o ,
im po rtan te per s to ric i ric o rd i ed ubicazione di
a rtis tic i m onum en ti, in un pun to , pe r un raggio
a ll'ing iro di cento m e tri poco p iù poco meno, non
troppo lontano dai Palazzi de ll 'Accademia delle Scienze
(sede della Galleria Sabauda e del Museo di A n tich ità );
Carignano (dove nacque V it to r io Emanuele II e sede
della Camera Subalpina), ambedue, con la vicina
Chiesa di San F ilippo , d o v u ti alla fervida fantasia di
Guarino Guarin i; della Filarmonica (decorato d a ll'a rte
del Ga lliari), in quella
piazza
San Carlo ideata dal
Castellamonte, nel cui ce n tro sorge
l'Emanuele
F ili
berto del M a rocche tti; Asinari
di
San
Marzano,
o ra
Ceriana, a rch ite tta to dal Garoes,
abbellito
in seguito
dal conte
Alfieri
e dal
Martinez;
Cavour,
opera
de l
Planteri, dove
visse e
m o ri il
grande Statista; d ’A-
gliano, dovu to
principalmente all'A lfìeri;W eill-W eiss.
disegnato
dal discepolo di Juvara, conte di Tavigliano.
ed abituale
dimora del ministro di Carlo Emanuele III,
Bogino,
che vi mori; G raneri, poi De Sonnaz, co
s tru ito
dal Baroncelli, abbellito dal conte iDellala
di Beinasco (sede di quel C irc o lo degli A r tis ti cen tro
d'ogni più geniale aristocra tica manifestazione); della
Cisterna, disegnato dal Dellala d i Beinasco, dove si
conservano le a rtis tiche co llezioni ed i preziosi cim e lii
della Grande G ue rra de ll'A ugu s to C o n d o ttie ro della
III A rmata, sorge pu re il Palazzo Della Va lle, opera
del Juvara, già dei con ti Birago d i Borgaro.
In questo Palazzo, o ra di p ro p rie tà de lla di Lui
Z ia , la marchesa Della Valle di Pomaro. vive ed opera
nel suo racco lto , in tim o s tud io , G re go rio Calvi d i
Bergolo.
Nel centro d'una zona cosi febbrilmente pulsante
di vita moderna, cosi commoventemente ricca di
memorie, di visioni, di sensazioni della più caratteri
stica Torino del 600, 700 ed 800, poco lungi da quella
piazza Carlo A lberto che conobbe i palpiti inconte
nibili del nostro Risorgimento, ed ora, in quella
Casa Littoria, che pure vi sorge, quelli ardenti delle
Legioni della Rivoluzipne; in questa mirabile fusione
d'ogni grandezza della Torino romana, medioevale e
sabauda, ma che si considera pur sempre, e prepa-