ARTISTI PIEMONTESI D 'OGG I: GREGORIO CALVI DI BERGOLO
Il Po a Torino
ferrato, il Calvi si dedicava esclusivamente alla figu ra
e specialmente al r itr a tto . R ico rdiamo, o ltre ad alcuni
au to ritra tti, que lli di
miss Kemp
(esposto a ll’Esposi-
zione della Soc. P rom o trice di T o rin o nel 1928),
della
Signora Simonotti,
di S.
A. R. la Principessa
Margherita di Grecia.
Ancora n e ll’ inve rno del 1928 rito rnava a Parigi,
dove occupava uno stud io p ro p rio in Montparnasse,
ed alcune decorazioni per am b ien ti e r itr a tti, fra
cui que llo di
Mademoiselle Di Sincay,
esposto al
«Salon d ’au tom ne» di q u e ll’anno, costituiscono la
sua prevalente produzione.
Al Ca lvi, occupato in questa produzione, che
qualificheremo piana, regolare, senza vib razioni este
rio ri di rilie vo e non animata ancora dall'aspirazione
d'approfondire penetrare, come avvenne po i, la na
tura nella m u ltifo rm e manifestazione del paesaggio,
una ind imen ticab ile , fo rte impressione, una scossa
(che pe rò il N o s tro s’attendeva come ine lu ttab ile ,
senza il preciso p resen timen to de lla forma in cui si
sarebbe verificata) produceva la grande mostra d i
Courbe t. tenutasi, sul p rin c ip io de ll'esta te 1929,
d « P e tit Palais des Beaux A rts ».
Memorabile rassegna, quella d i questa mostra d i
tu tta la ca rrie ra , nelle sue va rie fasi, comprendente
oltre cen to tren ta opere fra p ittu re e disegni, del
grande Maestro.
Courbet e Rembrandt, del quale vedeva sola
mente molto più tardi, nel 1933, le principali opere.
*d Amsterdam ed all'A ia, sono i due Maestri che più
fortemente (e forse ancora di più Rembrandt perchè
veduto g ii in epoca di sua maggior coltura artistica)
hanno impressionato il Calvi.
Con la produzione riu n ita du
ran te l ’u ltim a permanenza a Parigi
ed a ltre opere eseguite a T o rin o
e nel Mon fe rra to (fra queste i
R itra tti di sua Madre,
contessa
Anna Calvi Cavalchini,
di donna
Agnelli Bourbon Del Monte,
un a ltro
del
conte
di Rosenborg ed
ancora
Sposi nomadi
ed il Voso
di fiori
—
o ra nella collezione di S. A . R. il
Principe di Piemonte a Racconigi
— opera in cui si può rileva re
.una ce rta analogia, nel senso de
co ra tivo della composizione, con
opere del Derain che il Calvi ve
deva poi esposte a Parigi nel 1932)
Egli preparava la già citata mostra
alla Ga lle ria Bardi di M ilano.
Era in questa circostanza che
il N o s tro s’ incontrava con Do -
. .. v.o V a lin o tti, con il quale, e
con Giuseppe Manzone, si veniva
f e l ic e m e n t e costituendo quel
g ruppo di a rtis ti piemontesi, che
p iù vo lte , in seguito, in a ltre
m ostre , vedremo saldamente u-
n ito da un comune amore ed una
tendenza verso una p ittu ra , se non ind iffe ren te alia
trad iz ione , libe ra da v inco li accademici, o tto ce n
teschi e novecenteschi, e con quel consenso di c r i
tica e di pubblico che conosciamo.
La prima di queste mostre , del Calvi e del Va li
n o tti so ltanto, fu quella della primavera 1930 alla
Sala Guglie lm i di T o rin o , seguita poi da que lle , con
il concorso anche del Manzone, di Napoli e di Genova
(Collezione di Ugo O jctti)
(Gattaria Cìvica d’Arta Modama