ARTISTI PIEMONTESI D 'OGG I: GREGORIO CALVI DI ÒERGOLO
La Senna al ponte di Neully
eccetto che nei cosm opo liti g rupp i di Montparnasse.
C iò che poi più lo colpiva era che cominciasse a p re
valere quel nuovo c rite rio di valutazione artistica
secondo il quale le d iv in ità , che potevano essere un
Picasso, un Matisse. ecc., e non più rappresentanti
ormai un 'a ttua lita . fossero già assai meno seguite e
studiate che i grandi maestri, nelle più diverse epoche
e scuole, quali, pe r esempio, da un Mantegna, un
G io rg ione a un C o u rb e t, un Manet, un Degas...
Precisando meglio affermeremo che il Calvi p re
vedeva c e rto una situazione ricca di sorprese,
ma non si attendeva che Parigi, ce n tro di così
alta in te lle ttu a lità , sempre favoreggiatore e
propugnatore di ogni avanguardia, potesse o f
fr ir g li l'impressione di un quadro così inaspet
ta to invece di o rien tam en to , in quell'epoca di
non poca indecisione e dubb io per gli studiosi
d ’arte , m o lti dei quali infeudati in imm ob ili am
bien ti cenacolari ta n to d e ll’800 quanto del '900,
verso il massimo trad iziona lism o e classicismo
de ll'a rte , e tan to nei c u lto ri quanto negli
amatori.
Non è fuo r di luogo forse rico rda re qu i
subito un episodio: De ra in , ne ll'e sp rim e re ,
ancora solo due anni fa. al Calvi de lle impres
sioni sulle sue ope re , concludeva eso rtando lo
a con tinua re sempre solo sulla stessa via sino
allo ra seguita, senza lasciarsi influenzare da
manifestazioni a rtis tiche , di qualsiasi natura,
che lo circondassero. Consiglio questo ta n to
più autorevole perchè di co lui che, passando
pe r le più vane ed audaci esperienze, originava
quelle ripe rcussion i su un'
di giovani di tu t to il mondo
sono ben note.
L ’ambiente pa rig ino in
condizioni creava nel Calvi,
dopo una salutare sua sosta
studio di Beltran Masses,
is tin tiva reazione, solamente
sioso bisogno del più serio,
ed ancora, e sempre,
studio.
Eccolo qu ind i senza
c e tt i. ind iffe ren te a tu tte
bazie ed a t u t t i gli a rtific i,
mente, devotamen te
alle sensazioni ed agli
menti de lle grandi scuole e
m to di lapis, albums e
Louvre, tu t to in te n to a
scrupolose e, per quanto
bile , fedeli copie dei grandi
s tr i, e nel p ro p rio studio
modelli.
La più d ire tta
quel mondo a rtis tico che lo
a ttra tto aveva se rv ito perchè
pu r essendone spe tta to re e logi
camente non ignorandolo nella
esuberante varietà, se ne disinteressasse, allontanan
dosene. R isu lta to di questo impostosi, fe rvo roso , disci
p lina to raccoglimento e di questo in in te r ro tto , saggio
ope ra re , lon tano da t u t t i gli avanguardismi, era un
suo no tevo le eso rd ire a ll’Esposizione Internazionale
del 1927 a Bordeaux con un quadro rappresentante
una
Figura femminile,
p rem ia to con d ip lom a d'onore
dalla comm issione presieduta da Ma rque t.
R ito rna to in Italia, nel pe riodo autunno 1927-
inve rno 1928. a T o rin o ed a Montemagno nel Mofr
(Collezione di S. A. R. il Principe di Piemonte
(1* Quadriennale di Roma, 1931. -
Museo Mussolini
-
Roma)