ARTISTI PIEMONTESI D 'OGG I: GREGORIO CALVI DI BERGOLO
le g lo rie d 'Ita lia , della campana,
che. dalla non lontana To rre Lit
to ria , ricordando ed ammonendo,
dom ina tu tta la regai To rino , t
In tono bianco
(Collezione di S. A. R. il Principe di Piemonte-Napoli)
rata, ben conoscendo quale ne sia il dovere ed il
p riv ileg ia to d ir itt o , alla v ig ilia di un sempre più
fu lgen te domani de lla Patria, svolge la sua a rtistica
a ttiv ità il Ca lvi.
Ne lla possib ilità quo tid iana delle più profonde
m ed itazion i, dei più se rii studi e c o n tro lli (e vedremo
in seguito come que llo del co n tro llo sia sistema di
v ita pe r il Ca lvi) su llo svolgersi della nostra a rc h ite t
tu ra , coi più p ro ficu i rich iam i agli splendori d e ll'a rte
d ’ogni epoca, Egli, discendente da un M in is tro del
Re. da a lti M ag istra ti, da un Massimo d ’Azeglio, non
può che avere, pe r o rig in i e l ’ impostasi co ltu ra che
seguiremo, quell elevatissimo, raffinato, austero con
ce tto d e ll’a rte , che si rive la sub ito in Lui dopo una
anche brevissima conversazione.
E le conversazioni, che possono succedersi e p ro
lungarsi im p revedu tam en te , in v irtù di quella squisita
am abilità a cui vi ab itua il Ca lvi, possono assumere
da pa rte sua, quandp può accorgersi, e convincersi,
che si è scoperto in Lu i. specialmente n e ll’ora p re
sente per l'a rte , m o tivo di pa rtico la re interessamento,
il ca ra tte re di ve re, simpaticissime, interessanti
con
fessioni,
che sono consolante garanzia pe r le chiare
fo n ti della sua p roduz ione p itto ric a .
Sì. poiché questo s c r itto non è che il risu lta to di
lunghi co lloqu i, scambi di impressioni col N o s tro ,
in que llo s tud io lo di Palazzo Della Valle, il cui c o rtile
in v itan te ad alta se renità, ric in to dal m u ro di magni
fico e ffe tto deco ra tivo , nei suoi cupi to n i d e ll’edera
rampicante, pare anche fra i più m isticamente p re
pa rati a riceve re , quando s’ indo ra nelle luci del tra
m o n to , l ’eco dei rin to c c h i, omaggio alla memoria
degli u ltim i grandi M a r tir i, ma simbolo sacro di tu tte
G rego rio Calvi di Bergolo na
sceva a T onno nel 1904. ma tutta
l'infanzia , essendo il Padre,
S.E.ilconte G io rg io , M in is tro di Sua
Maestà il Re d 'Ita lia a Copena
ghen, la trascorreva in Danimarca.
Ne lle profonde, indescrivibili,
come Egli le qualifica tu tto ra con
accento commosso, emozioni pro
vate. sin dalla più tenera età.
ino ltrandosi nei boschi dei din
to r n i di Copenaghen e suscitate
jn Lui dal vario paesaggio danese,
può essere il p rim o non dubbio
sin tom o di quella in tim a passione
per l ’a rte di cui si andava grada
tamente accendendo.
Erano così le caratteristiche
bellezze naturali di quel nordico
paese, che esercitavano per le
prime sul suo animo in fan tile il lo ro fantastico fascino:
la quiete crepuscolare n e ll’ incanto delle sue leggere
trasparenze azzurrine va rianti al turchese; le lunghe
isolette tenuemente verdeggianti affio ran ti sul mare
fra Kiel e Korsòr, al tram o n to ; la pace serena delle
lande, delle p ra terie de llo Sjoelland con i lo ro casci
nali, animate dai pascoli dei bianchi buoi con le
gambe co rte e le corna a lira ; le ville leggiadre, i
cen tri pescherecci lungo lo Stranvei, specchiantisi
nel Sund: Klampenborg, Skorbo rg, c irc o s c ritti
da
fitte boscaglie; C ha rlo ttenbund , il Dyrehaven dai
romantici castelli, dagli a ristocra tici r itr o v i di caccia
ne ll’ imponenza delle secolari alberate, che suscita
vano nel piccolo Calvi quel religioso c u lto per
la
natura, che professerà ed intensificherà po i, con ia
ricerca ansiosa delle isp ira tric i sensazioni, di cui
è
inesauribile il C rea to , nel corso della sua ca rrie r*
artistica .
Più ta rd i, ma sempre in giovanissima e tà , ai nove,
dieci anni, già a T o rin o (alternando le vis ite alla
nostra Pinacoteca, accompagnatovi dai fam ig lia ri, con
lo sfogliare l& numerose pubblicazioni d 'a rte
che
desiderava gli fossero regalate in luogo dei tra*
s tu lli ai quali si aspira in genere a que ll'e tà ), il Calvi
formulava senz'altro il fe rm o p ropos ito d i d ip in
gere, poiché n u li'a ltro Egli sentiva che avrebbe
po tu to sostitu ire , od attenuare, quella sua vera
e
sola vocazione.
Cominciava qu indi a disegnare da sé. non
senza
suggerimento o consiglio, e poi. per qualche tem po ,
dal 1916, si deve segnalare la sua presenza
nello
studio di V itto rio Cavalieri per iniziarsi,
sotto cosi
autorevole guida, al paesaggio.
I