Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1000 / 1981 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1000 / 1981 Next Page
Page Background

ogni genere, che creavano intere zone di minore

resistenza veramente preoccupanti, specialmente là

dove, per ripristinare le finestre originarie non era

possibile procedere a un completo risarcimento.

A questa situazione si è portato definitivo rimedio

con il rifacimento dei tratti più fatiscenti e l'in ­

serzione di parziali incatenamenti in ferro, disposti

neirinterno della nuova cortina di rivestimento,

della quale si è infine curato con la massima at­

tenzione il collegamento alle vecchie murature.

Dal punto di vista storico-artistico il problema più

interes>ante era quello di conservare per quanto

fosse possibile qualsiasi testimonianza che potesse

anche in seguito fornire elementi atti a completare

la conoscenza del monumento. K noto infatti che

fra le numerose incognite che la Porta Palatina

presenta una delle più gravi è quella delle comu­

nicazioni fra le torri, l'interturrio e l'edificio della

slatio. Scomparso, come si è detto, nel medio evo

per ragioni di arte militare il settore interno delle

torri, qualunque ipotesi in proposito sembra desti­

nata a restare indefinitamente tale.

F stalo quindi onesto scrupolo dei precedenti restau­

ratori. osservato anche in occasione dei lavori re­

centi. evitare che il restauro assumesse forme troppo

categoriche in questo campo che deve considerarsi

a noi sconosciuto; in altri termini si è cercato, al­

lora coinè oggi, di fare in modo che là dove il rip ri­

stino. necessario per ragioni conservative, era in­

certo. si manifestasse come tale.

Nel restauro d'Andrade-Bertea lo scopo fu raggiunto

distinguendo le parti, la cui ricostruzione non po­

teva darsi per sicura, con una scalpellatura della

superficie e«terna della cortina, che venne cosi ad

assumere nelle parti dubbie un carattere di indeter­

minatezza ben rispondente alla ipoteticità della re­

stituzione.

Negli ultimi lavori si è cercato di essere ancora più

prudenti, lasciando per quanto era possibile inalte­

rate le parti che potevano, in base a caratteristiche

sufficientemente identificabili, costituire testimo­

nianze sia pure riflesse di precedenti destinazioni

non lontane da quelle originarie. Così si sono ri­

spettati tutti gli avanzi di aperture esistite fra la

torre e l'interturrio. anche se per il materiale e la

tecnica costruttiva si dimostravano di esecuzione re­

lativamente recente ( fig. 9). Così pure si è cercato

di lasciare visibili larghi tratti delle murature di

pietrame, non solo allo scopo di evitare il senso di

rigida freddezza che probabilmente sarebbe deri­

vato da un rifacimento integrale, ma anche per con­

servare. come spesso si fa nelle ripuliture dei di­

pinti. la testimonianza dell'avanti-restauro.

In confronto con le opere di restauro esterno, che si

son venute fin qui enumerando, quelle eseguite nel­

l'interno sono di ben minore entità e importanza.

Esse hanno consistito innanzi tutto in una generale

liberazione da quanto era ancora rimasto appiccicato

alle antiche mura dei numerosi lavori di adattamento

subiti fino al restauro del 1872 compreso. Grazie a

questo lavoro di pulizia, che ha naturalmente neces­

sitato qua e là numerosi lavori di consolidamento,

sono tornali in luce nuove traccie di vari elementi,

già riconosciuti del resto nel corso dei lavori prece­

denti. del primitivo assetto dell'edificio, e precisa-

mente dei solai lignei che dividevano le torri in vari

piani corrispondenti agli ordini delle finestre.

Di tali solai, il cui ripristino non avrebbe presen­

tato altra difficoltà che una forte spesa, si è rico­

struita solo qualche porzione che si è ritenuta utile

per rendere più agevole e sicuro l'uso delle scale

di gradini metallici infissi nel muro, mediante le

(piali fi può «alire dal piano del terreno fino sulle

piattaforme di copertura delle torri, che quindi sono

ormai ispezionabili in ogni loro parte. Anche in

questa misura limitata la struttura dei solai ripro­

duce quella antica, giacche i nuovi travi portanti,

benché di dimensioni più ridotte in proporzione

con le ridotte sollecitazioni, sono stati incastrati,

dove era possibile, negli stessi vaili tagliati nel

muro al tempo della primitiva costruzione (fig. 10).

Il vano interno della torre di ponente era stato

diviso all'altezza del secondo piano di finestre da

una volta a calotta ribassata che. benché probabil­

mente non più antica del secolo scor.»o, si é prefe-

rito di non toccare per

11011

andare incontro a ne­

cessità di ordine statico che con tutta probabilità

si sarebbero manifestate in conseguenza della de­

molizione di una struttura senza dubbio profonda­

mente collegata con la muratura originaria. Del

resto, essendo tale volta invisibile dall'esterno e non

dannosa all'interno, specie dopo il collocamento,

puramente preventivo, di un solido incatenamento

metallico, si é concluso non esservi ragione alcuna

per demolirla.

Per le parti basse dell'edificio e specialmente per

gli avanzi della statio il pericolo più grave era co­

stituito. come si é detto, dalle continue scorribande

dei monelli del quartiere, che neppure il replicato

intervento dei tutori dell'ordine era mai riuscito

ad impedire. L'unico rimedio era dunque difen­

dere gli avanzi autentici rialzandoli con uno strato

di muratura di restauro, in modo che qualunque

eventuale danno finisse per colpire solo la rico­

struzione moderna, d'importanza evidentemente

insignificante dal punto di vista archeologico.

Con ciò e con il completamento dei piloni della

porta interna della statio si é reso anche meglio ri­

conoscibile l'antico impianto della porta la cui or­

ganica disposizione primitiva é oggi meglio com­

prensibile a chiunque.

Della base della torre occidentale, di cui resta solo

il nucleo di opera a sacco essendone stato asportato

il rivestimento laterizio di forma piramidale, a suo

tempo così abilmente ripristinato nella torre di le­

vante, ci si si é limitati a ricostruire solo un pic­

colo tratto al centro della fronte esterna, in sosti­

tuzione di una breve scarpata a mattoni inclinati,

di recente e scadente fattura, dovuta probabil­

mente alle necessità statiche provocate dagli adat­

tamenti ben riconoscibili in quel tratto della so­

prastante muratura.