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P E R L AUTARCH IA AURICOLA

S I AMO G I UNT I A L L A M È T A ?

A siinigliunza «li colui die mai contento dell'opera

sua. dedicando le cure più assidue giunse infine ad

amarla... così potremmo noi seri\ere delle nostre

esperienze sull’analisi fisiologica dei terreni pie­

montesi in particolare ed italiani in genere allorché

— dopo un periodo di studi sul posto, di appli­

cazioni ed esperimenti — saremmo chiamati ad

esporre i risultati conseguiti dopo un biennio di

pratiche esperimentazioui svolte nelle due grandiose

serre-modello che formano uno degli impianti più

perfezionati d'Europa in cui è applicato il metodo

di Mitscherlich.

Ksso è fondato

sul

principio noto: .se si caulinno

raggiungere nella coltura le massime produzioni,

bisogna esaltare simultaneamente l'azione (lei cari

« fattori ili accrescimento » tenendo presente che

ciascuno di es'i esercita sulla produzione delle varie

colture un’azione regolata dalla legge seguente:

pi'incrementi di produzione determinati da quantità

crescenti di ciascuno di detti fattori sono pro/torzio-

nali alle quantità di prodotto che mancano per rag-

giungere la massima produzione.

L'A UM EN TO D E L V A L O R E FO N D IA R IO

Questa la legge. E noi che ci ripromettiamo d'essere

intesi e hen compresi oltreché da tutti i gentili let­

tori, sovratutto dagli agricoltori italiani, vorremmo

poter «lare loro l'occasione di tentare — sia pure a

titolo di semplice esperitili 'ito — l'aumento del loro

\alore fondiario per mezzo dell ‘aliai i«i fisiologica

del loro terreno, secondo il metodo suindicato,

lu sostanza Mitscherlich dice che se noi \ogliamo

ottenere in un terreno la più ele\ata produzione

possibile, dobbiamo mettere i vari agenti fìsici, chi­

mici e biologici che sono capaci di esercitare degli

effetti qualitativi o quantitativi sui raccolti in con­

dizione di agire nel modo più favorev«de sulla pro­

duzione. e. per limitarci ai comuni elementi ferti­

lizzanti. dubbiarmi aggiungerli al terreno nei quan­

titativi di cui esso ha bisogno.

Si deve tener presente che gli aumenti di produzione

che si ottengono da quantità crescenti di ciascun eie*

»

melilo non sono proporzionali alle dosi di fertiliz­

zatile impiegato, ma diminuiscono gradatamente

man mano che si passa alle dosi più elevate, fino

a raggiungere un limite che gli ulteriori aumenti

fanno crescere assai lentamente.

Esempio pratico:

se la produzione massima conseguibile con un ter­

reno e con una data varietà di frumento é di 60

quintali per ettaro, e noi somministrando 4

q.li

di

perfosfato per ettaro, ricaviamo .

HOq.li

di prodotto,

raddoppiando la dose del fertilizzante, cioè sommi­

nistrando 8

q.li

non otterremo 30

q.li

di aumento

per ettaro ma soltanto la metà, cioè 15

q.li

; se tri­

plicassimo la dose «lei perfosfato, otterremmo un

aumento di 7.50 e poi di 3,75 e così via.

Esprimendo le produzioni iu per cento della produ­

zione

massima,

si hanno le cifre seguenti.

Gm tim r in

q.li

prr rttaro

l’nxiuzionr in

q.li

prr filar»

t’roduzionr

in |»rr crnlo

l

30.00

50,00

H

45.00

75.00

12

52.50

87.50

16

56.25

93,70

20

58.12

96.80

Da ciò

si

desume: mentre coi primi 4

q.li

di au­

mento

si

guadagnano 25 punti su 100. con gli ul­

timi 4

q.li

appena 8/10 di punto.

Ma

ntm

è sufficiente, nè è questo il solo caposaldo

su cui poggia la teoria dell'illustre professore te*

desco.

« Ogni fattore di accrescimento

— afferma il Mits­

cherlich —

esercita sulla produzione un'azione spe­

cifica e costante la quale è indifwndente dagli altri

fattori ».

In sintesi ciò significa che se noi con i nostri 4

q.li

di perfosfato otteniamo il 50 % della produzione

massima, il rapporto 1:2

resterà costante

qualun­

que siano le condizioni in cui verrà a trovarsi la

(illogiche ma dalle proprie(à fisiche e chimiche della

terra.

Ter cui se l'anna(a sarà stata trop|M> piovosa o

troppo asciutta, si avrà in linea assoluta una prò*

ilti/.ione più scarsa, ma in linea relativa il rapporto

Ira la produzione che daranno i 4

q.li

di perfosfato

? quella massima conseguibile con una lauta con­

ima/ione sarà costantemente di 1: 2.

L E P R O V E DI V E G E T A Z IO N E

Questi concetti del Mitscherlich sono estremamente

nteressanti là dove essi sono suscettibili di larghi

viluppi. Ghè. in conclusione, per conoscere la

piantila di un elemento assimilabile contenuta in

in determinato terreno, basta eseguire due semplici

irove di vegetazione: la {tritila /ter trarre il raccolto

inissimo, la seconda /ter avere il raccolto minimo.

Sella prima prova il terreno viene concimato con

lusi

sovrabbondanti di potassa, acido fosforico ed

iziito (onde soddisfare la pianta delle sue più esa*

erale esigenze in sostanze nutritive e favorirne al

nassiino

lo sviluppo), nella seconda prova uno dei

re elementi (quello di cui si vuol conoscere il con­

fluito nel suolo) non si somministra affatto, per cui

ispetto a questo fattore di accrescimento, si avrà

in raccolto minimo.

_______ «—

-----»- - »■

Mcorrao n in c n trin n

aggio non richiede altra cura che quella di man-

‘nere

durante il periodo vegetativo della pianta

circa 3

mesi) le colture in condizioni

rigorosamente

anali.

"in

iene adottare le più favorevoli condizioni di

gelazione onde evitare i fattori nocivi, che pos­

ino modificare l'azione dei vari elementi fertiliz-

ititi

quali la siccità e la difettosa illuminazione,

i ponga cura di scegliere una pianta che sopporti

tue

la coltivazione artificiale in vaso; e l'avena

è

più indicata a tale scopo.

Sarfcatala faceta pJovaaa par riaaaWamanta

M

vati di Miodtarllch

calcola quale percentuale di esso rappresenta il rac­

colto minimo e si cerca nelle tavole del Mitscherlich

la quantità dell'elemento fertilizzante che vi corri­

sponde.

Conosciuta così la ricchezza del terreno per quel

determinato fattore di accrescimento, si cerca nelle

tavole la quantità di fertilizzante che deve essere

aggiunta al terreno per ottenere un raccolto mas­

simo; sottraendo da tale valore quello relativo alla

ricchezza attuale del terreno, si avrà la quantità fer­

tilizzante che deve essere somministrata per otte­

nere, rispetto a quell'elemento, la più elevata pro­

duzione possibile.

Non rimane che ripetere l'operazione per gli altri

elementi nutritivi per conoscere l'intera copia di

elementi che occorre somministrare al terreno per

portarlo al più alto rendimento.

L'analisi completa richiede una serie di 10 vasi : di

essi 3 servono per trovare il raccolto massimo e ven­

gono concimati con dosi sovrabbondanti di azoto,

anidride fosforica e potassa; 3 servono per tram la

quantità di potassa assimilabile esistente sol terreao

,

. ,

,

J n,f piante alla completa maturazione, si rac-

pianta e le sue peculiarità, essendo pure questo rap-li....^ .

. .

_

. . .

,

i » ii

j

* • • i* W ^ ono *e P«rti epigee, si seccano e si pesano. Po*

porto indipendente n«»n «olo dalle condizioni clima*!.. i.w .. ,

, ,

.

,

1 ° IUU « valore del massimo raccolto ottenuto, si