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RASSEGNA D I POLITICA INTERNA

F I ERE ZZA DI UH POPOLO

Si è chiuso ranno 1938, per tutto il popolo italiano,

con la coscienza ili aver superato una nuova impor­

tante tappa della sua marcia incessante verso la più

fulgida grandezza. Di fatto e di diritto è scomparso

l'ultimo istituto che poteva ancora lontanamente ri­

cordare la vecchia Italia parlamentare prefascista,

una nuova città è stata fondata, benefiche iniziative

si sono ripetute, una magnifica mostra documen­

tante le capacità lionificatrici della razza è stata

inaugurata e, tirando le somme, si è ancora potuto

constatare che nuove vittorie si sono ottenute anche

nel campo economico.

La riforma fascista che — alla chiusura della XX IX

legislatura — ha ucciso la (laniera 1848-1925, rias­

sume la funzione legislativa nella funzione di Go-

verno ponendo fine ad un altro vecchio mito: quello

della divisione dei poteri.

La (laniera dei Fasci e delle (lorporazioni, che non

avrà più bisogno per essere costituita di un inter­

mittente procedimento elettorale ma emanerà orga­

nicamente dagli organi corporativi e dal Partito che

permanentemente inquadrano la società nazionale e

dànno unità politica ed economica al popolo ita­

liano, sarà un organo di collaborazione del Governo

nella funzione legislativ a. Fissa pertanto potrà essere

qualificata come organo a sè stante per la sua spe­

cifica attività funzionale, ma costituzionalmente

viene riassunta in quel complesso di organi che co­

stituisce l'unico Governo dello Stato, così come la

funzione legislativa viene riassunta nella funzione

di governo, inscindibile così sotto l'aspetto dello

scopo, che è sempre il medesimo, cioè la potenza

della Nazione, come sotto l'aspetto deU'originaria

potestà che è unicamente quella dello Stato.

(lon la creazione di questo nuovo istituto, che rea­

lizza la perfetta unità del sistema fascista, l'Italia

si separa definitivamente dal residuato delle vecchie

istituzioni parlamentari che non nacquero in Italia

e non vi ebbero un momento di vitalità veramente

feconda.

Cadono dunque gli ultimi mattoni della costruzione

ormai interamente demolita della vecchia Italia, e

si staglia, sempre più potente e magnifica, la nuova

Italia Fascista. Quell'Italia sognata e voluta da Mus­

solini, che oggi da Bolzano a Tripoli, da Torino

a Rodi, da Milano a Mogadiscio, è tutta un magni­

fico cantiere di opere e di fecondo lavoro. Lavoro

animato da una fede gigantesca, volta sopratutto a

consolidare la rinata potenza imperiale, ormai col­

laudata da durissime prove ed in attesa di altre non

meno dense di rischi e di allettanti promesse.

E,

conscia di questo domani ricco di tante luci fa­

scinose, l'Italia Fascista severamente si prepara.

La determinazione del bilancio di previsione per

l’esercizio finanziario 1939-XVII -1940-XVIII, esa­

minata e approvata dal Consiglio dei Ministri, ade­

risce perfettamente a quelle che sono le necessità del

paese viste e commisurate da un Regime che ha po­

sto su un piano imperiale i compiti, le finalità e

i destini del popolo italiano.

Nelle cifre di questo bilancio c’è il disegno, dietro

l'elencazione, di tutta la politica di Mussolini con i

lineamenti morali dell'azione svolta, con i concetti

precisi posti da Lui per il cammino della potenza

italiana. Nel bilancio del nuovo esercizio finanzia­

rio è previsto un totale di spese per 29.316 milioni

di lire, contro 25.072 milioni di previsioni per

l’esercizio in corso (quindi aumento di 4244 mi­

lioni), ed entrate per 24.561 milioni, contro previ­

sioni di entrate per l'esercizio in corso di 25.035

milioni (diminuzione di 474 milioni). Ne risulta

quindi il deficit previsto di 4755 milioni per l'e li­

minazione del quale sono però già allo studio i prov­

vedimenti idonei « che saranno gradualmente appli­

cati. tenendo conto delle effettive possibilità e

prevedibili sviluppi dell'economia nazionale».

Da un rapido esame delle cifre, si rileva come gli

aumenti di spesa più notevoli si riscontrano nei bi­

lanci militari, in quelli delle Finanze, dei Lavori

Pubblici, delle Comunicazioni, dell'Agricoltura,

delle Corporazioni e dell'Africa Italiana.

Nella strada, nella distribuzione delle acque, nella

redenzione della terra, la Rivoluzione fascista pre­

cede ed insegna, giacché in poco più di 16 anni ab­

biamo l'orgoglio di aver operato in Italia come se il

nostro ciclo fosse già di un secolo. Perciò è con un

senso di forzata ineluttabilità che Mussolini accetta

il criterio degli armamenti di fronte agli armamenti

degli altri e alla suprema necessità di difendere l ' I ­

talia, un paese che ha troppe coste scoperte, un

grande Impero lontano con una lunghissima via

d'acqua e un prestigio storico morale e politico che

deve essere tenuto alto su tre frontiere.

Ecco perchè in prima linea vengono gli aumenti che

concernono gli armamenti onde consentire il loro

sviluppo e la loro accelerazione in corrispondenza

della situazione che porta tutto il mondo ad armarsi

ed a superarsi. La forza militare dell'Italia fascista,

portata dal Regime ad un livello mai prima nè rag­

giunto nè concepito come possibile, è formidabile:

ma essa farà sentire sempre più il peso della sua

potenza non per minacciare la pace ma per conser­

varla e per erigersi in qualunque momento, ove ciò

sia necessario, a difesa degli imprescrittibili diritti

della Nazione.

Accanto alle voci sopradette, va ancora conside­

rata l’imponente somma di oltre due miliardi con­

sacrata all'Etl reazione Nazionale, splendido indizio