

l ‘intimo pen-iero di S;»n Giuseppe Benedetto Cotto-
Icii.o. «* nelle ni.i--iine del
**.11110
fondatore illn
~tr.it**.
tina per ogni niorno dell anno, in una rieea e colli-
ple«»a raeeolla.
St rillo ipie-lo v«duine |»»*r le «iiore della «Piccola
( a-a della Divina Provvidenza», rivela la prepara
zione reliuio-a della Mae-lra delle Provaiide. ed è.
nella «ua liunino«a «duplicità. un libro virile.
I.eg-
pendolo ci «iamo «enfiti alla pre-enza di uno «pirito
eletto, elle ci Ita fatto comprendere vieppiù la vita
e«Ieriore dell \po«tolo. elle già eoiio»eevamo. Ma
<pii I ili-ila fiamma. I intimo pensiero, la gioia se
rena della rinunzia, lo «pirito propul«ore del «no
va-to e profondo apo«tolato. ei appaiono «otto altra
forma: e ci rallegra il pensiero di «apere questo
liliro utile e gradilo anche ad altre famiglie reli-
gio-e. elle vi trovano ripetine ed ineulcatc le earal-
teri«tielie dcH anima eottoleugliina: e vediamo, iu
queste ma*«inie del Santo fondatore quale armonia
ili pensiero ne abbia tratto la virluo«a e «aggia edu
catrice del «eeolo \\. tesa a eonqui-tare molte anime
a Dio.
Preghiera e carità, lavoro ed umiltà, risaltano, lim
pidi come acque di fonte: e'ò relazione fra peli-
siero ed azione, c è I abbanilomi e il volto e il cuore
del Padre e del Benefattore: e c è. a parer nostro,
una luce
M ml.
lli-tin.ilpìt-iM il'jiiK irr »
che ci riporta alle pagine di Santa Caterina ila
Siena, che ei ridice le parole ardenti di Santa T e
resa d \vila. che -i i-pira alla dolcezza di Santa
Rita da Cascia: certo lo -pirito di questa mi«sio-
naria del «ecolo \\. clic «eppe fortemente agire, «i
era nudrito dei te«ti più austeri delle pagine «acre:
«i era immede«imat«i nell'azione di un apostolato
fecondo, d i ella ei ha tramandato in pagine s p i
rate e comuio««e.
Pia e «olerte in tutte le varie cariche del
«ilo
apo-
«tolalo. «uor Scola«tica di >an Benedetto, di umili
natali, portò nella vita di comunità le «ue largite
vedute. I. ingegno perspicace. I esperienza dei v iaggi
e della lunga permanenza all'estero. e soprattutto
I iue-au-ta carila, la fecero -empre più apprezzare
da Padre Rii •ero e da Madre \naiiia. che fu per
molli anni «uperiora generale dell Online.
\vendo conqui-tata la completa fiducia dei Supe
riori. ile divenne in breve collaboratrice e consi
gliera: e quando la morie rapi «lior \nania. più
che oiianlenne. il 28 dicembre 1931. anche per
I allo con«en«o di S. K. il Cardinale Fo««ati. il I gen
naio 193 >fu nominata Madre Generale «uor Scola
stica di San Benedetto.
Lra giunta poco più che cinquantenne alla più alta
carica, di cui rompre-e le umi lievi re«pon«abilità:
ed auciie in questo grave e delicato compito
so-
M
stenne le fatiche con crescente abnegazione: nes-
«uno ricorse al silo aiuto ed al «no coii-iglio «euza
riceverne spirituale conforto. In que«to ultimo
campo della sua attività rifulsero «empre più le
ciliare e provvide doli di saggia materna compreii-
«ione, per i mille e m ille ricoverali della Piccola
Casa e per l'esercito delle persone addette al loro
«erv
iz.io.
In soli tre anni di Generalato è incredibile il bene
che «uor Scolastica di San Benedetto attuò, col
silo versatile ingegno unito ad un criterio di sana
modernità. Oue«tc innovazioni furono da
l.eicom
piute specialmente nel campo giovanile dove per
fezionò metodi di istruzione e di educazione, «ia nel
l'ambito scola«tico che nella sfera professionale,
adattandovi regole, orari, uniformi, ricreazioni e
vitto. Si fece amare «la tutti come una vera Madre.
K'Cinpio luminoso Fila fu pur negli ultimi mesi
di malattia: la salute già scossa dalla prolungata
permanenza iu \frica. peggiorò: ed i sanitari, in
vano. cercarono di salvarne la preziosa esistenza.
Mori serena e rassegnata in I orino il ^ aprile
1938-W I. a
anni, mentre quindici suore pia
mente raccolte attorno al silo capezzale pregavano
per il sereno trapasso.
I
mi
esempio di vita anche «ul letto di morte. Il Pa
dre (Generale Canonico Talenti 1 a««istette fino al-
r i;Itiino respiro, consolando I estrema ora della mo
rente coH'impartirle la benedizione del Santo Padre,
accolta con spirituale gaudio dalla pia suora.
La «ua giornata terrena, nobilmente «pesa, è finita.
Le fatiche durissime. '
0
«tenute in nome degli alti
ideali della Fede, avevano in«egnato. anche nella
imi-pitale terra africana, «pianto di grande e gene
roso può albergare nell animo «li una donna.
Donna italiana.
F. cioè dalla vita multiforme: maestra, nel regno
del pensiero. Missionaria tra le genti «lei Kenya,
formatrice «li coscienze religiose. a««urta in ultimo
al comandi» supremo di una grande comunità ita
liana: iu cui rifulgono i bagliori del \ angelo, la
nobiltà
degli intenti «•ulturali per I educazione del
popolo. e la carità per gli infelici: tre punti del
grande programma a cui «uor Scolastica «li San Be-
nedetto tenne fede nei suoi IO anni di vita reli-
gio«a.
BALBINA GIORDANO
il P. I.ORfN
70
Suxs. M. d.
Il Canonici) <,iu\rppr lllamtmn.
Torino. I-iiliil<> Vii--i..ni ('«infilata. pag. 2»2. « I. Mtaniiino -i
al superiori*
IViola I j-i della l»i\inj l’riiwidfnii. Padre
(*iu-ep|H* Ferrerò. ih*-ili buon *r;i«l»» arron-enù ili ilari* in
aiut"
ai t igli
tirila
i.on-olata I.* -uore \ inrminr del I iKlitlfnp). Nel
l'aprile l^iJ partita
ila
Torino il primo drappello ili otto
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imen/ine. -eguilo a di-tanta
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porhi me*i ila un allru di
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dici. e |»>i da altri -uni—-ivi. -i da portare il numrro ùi-llr Mi—
-ionarie
a
una cint|u»n«ina ».