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tener • ,'ompagnia
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(ì. li. Bottcro, fon
datore, con il ( it>vcau. ilei Li
(nizzettu ilei Potutlo
c
.il busto dell ingegnere Alessandro Bordi
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. I.e r.i
gioni di quel trasloco rimasero avvolte nel mistero,
e imi non le andremo indagare.
Un duplice e laborios i trasloco si effettui» in
Piazza Castello quando si dovette provvedere alla
Mstema/ione del grandioso monumento dedicato a
Fmanuclc Filiberto di Savoia, duca d'Aosta. A tal
line si trasferì la statua equestre dedicata a! (lava
liere d Italia, dello scultore Canonica, dal I ito di
levante al lato sud del Palazzo Madama e .ontem
poraneanieitte si rimosse dal lato sud la statua di
( ialilco Ferraris alla quale venne asserii ilo per nuov
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vcde il centro ilei vide di corso Siccardi Ira le vie
Ccrnaia c Bcrtola. Ma al grande elettrotecnico pie
niontesc. inventore del campo magnetico rotante,
dopo ilue o tre anni di quelli sui nuov
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residenza,
toccava di essere nuovamente rimosso j:cr essere av
viato ad una terza scile e precisamente nell'aiuola
posta Ira
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corsi Trento e Montevecchio, presso il
corso che è intitolato al suo n mie.
lui «ira veniamo alla melanconica storia del tra
sferimento di un altro monununto. In Piazzi Solfe
rino sul luogo ove oggi sorge la monumentali Fon
tana Angelica, dello scultore (ìiovanni Riva, . ra col
locata fin dal ISSS la statua ili bronzo del puerile
conte Fttore De (ìerbaix De Sonnaz. modellata dallo
scultore Giuseppe Dilli e fusa nella officina Papi di
Firenze. Confesso subito chc quella statua è cara ai
ricordi della mia fanciullezza, poiché ogni ^ionio
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imbattevo in t-ss.i nell'andare c nel tornare dalla
'cuoia, e
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era quindi molto familiare. Da mio pi
dre avevo appreso chc quella statua rapprcsentav
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un generale: la qual cosa aveva destato le mie pili
alte meraviglie perchè, allora.
11011
potevo concepire
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generale che non facesse bella mostra ili sè in
arcione su di un destriero e che
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brandisse la
SCI.
ibola
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bellicoso ittcggiamcnto;
com
come avevo
osservato in altri monumenti di generili o di prin
cipi guerrieri esistenti nella città. Provavo quasi un
sentimento di [Kiia jk t il De Suina/.. Con un nome
così bello e altisonante starsene lì. in raccolto ittcg
giamento. quasi umile, sebbene indossasse l unifor
me. c avesse lo
speturr
buttato sulle spalle e la feluca
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capo; in piedi.
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posizione di ripov». su di un
modesto piedestallo! F. vedendolo così pensoso e tri
stc.
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un mclancomco atteggiamento, mi chiedevo
se egli non tosse- conscio tlclla diversità ili tratta
mento chc gli avevano inflitto nei confronti di altri
‘Uoi pari' Comunque, quando nell'anno 19.30 l’Am
ministra/ione comunale decise di sfrattare il IX- Son
naz |*cr far posto al!
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Fontana Angelica provai oliasi
una stretta al cuore: era un ricordo tirila rivi fin
ciullc/.za che scompariva. Ma debbiamo riconoscere
chc non poteva essere scelta una località migliore
|Kr collocare la monumentale fontana, che c«>n le
sue quattro statue colossali e con i suoi copiosi getti
d'acqua rallegra, arricchisce e abbellisce la Piazza
Solferino.
Il generale venne trasferii > nel così detto Cìiar
ditio della Cittadella
chc coi giardini non In
proprio nulla a che veliere: è piuttosto
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vastissimo
spiazzo adatto a campo sportivo; ed inf itti un tem
po era adibito a tale uso ed era chiamato • C impo
dei giuochi
e collocato lungo il lato prospi
cicute la via Fabro, sull asse tlclla via Juvarn. peri»
troppo verso il centro dello spiazzo, sicché egli ap
pare nella più completa solitudine, nel più totale
abbantlono. Il generale conte Fttore De (ìerbaix IX
Sonnaz./ apparteneva a quel gruppo li famiglie
nobili savoiarde che optarono per l’Italia quando la
Savoia venne ectimi alla Francia, F,s»li era nato a
I honon (Savoia) il 9 gennaio I7S7 e
m o rì
m Torino
il 7 giugno I8fi7. Combattè nell
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guerra d'i tdipcn
denza .lei IS4S Vinse gli Austriaci a Pastrcngo. li
battè ancora una volta a Rivoli Veronese, e
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quello
stesso anno assunse il dicastero della guerra nel mini
stero presieduto da Vincenzo Gioberti. Torino gli
ha dedicato una
v i i
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un quartiere centrale della
città.
Il generale De Sonnaz nel
mio
simulacro ili brini
z.o subì impavido
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bum. .....siiti aerei durante la
ultima guerra. Kgli rimase esposto agli scoppi «Ielle
Ixmilx-così come era stato nella campigna del IS48.
sotto gli spari dei cannoni austriaci. In una notte di
tregenda caddero intorno a lui dall'a'ro ilei cielo
glossi calibri ili fm*co che fecero strage e 'emina
rono rovine; egli rimase
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piedi, fermo al fu ico,
proprio come nel IS48. In quella notte ii sua statua
non era più
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simulacro, era divenuta un simbolo,
era il Soldato d'Italia! F
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cadde neppure, l’intre
pido soldato, quando una scheggia gli perf »rì> la
gamba sinistra, come tuttora si vede. Fgli tenne
‘aldi in pugno l’elsa della sciabola, mentre una raf
fica di fuoco glie ile polverizzò il fodero e la lama
Prima chc accogliesse lui. il Giardino deila Cit
tadella vantava già tre altri illustri Ospiti, gloriose
personalità legate alla storia del Piemonte e dell'lt
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lia. che sono, come si sa: Federico Sclopis. (ìiovanni
Battista Cassmis c Angelo Brotferio. Se questi però
sono in scile meno infelice ili quella del IX- Sonnaz.
non sono però meno esposti ili lui a subire gli af
fronti e le umiliazioni che diremo. In certe epoche
dell'anno il Giardino tlclla Cittadelli vii ne concesso
in affitto dal Municipio a circhi equestri.
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quali ne
ingombranti la superficie in parte con un granile
padiglione che serve jk t gli spettacoli e l’altra parte
coti un giardino zo ilogico corredato ili grosse gab
bie ili ferro j>cr le belve, e ih tende ul uso scuderie
e circondato da lunghe file ili carrozzoni adibiti ad
abitazione degli artisti e ilei personale addetto ai
servizi. Avviene che il pubblico chc visita lo zoo per
ammirare la fantasmagoria tlclla più esotica fauna.