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arguzia, usava scherzare col suo stesso nome e so

leva dire ch'egli si chiamava « Cambia no » e cioè

- Cambia-nen •* in dialetto piemontese, vale

.1

dire

ch'era tutto d'un pezzo e non avrebbe mutato idea

o parere per soffiar de’ venti. E, alludendo alla sra

piccola statura, soleva affermare » siamo piccoli, ma

cresceremo ». 11 poeta dialettale Giuseppe Bucchetti

10 ricordò con alcuni versi burleschi in una sua popo

lare composizione.

Essendo utimo votato alla tecnica ed alle cose

esatte l'ing. Cambiano non era un oratore nel sensi

classico della parola (si potrebbe dire ->per la con-

traddizion che noi consente -•) ma aveva una pronta

comunicativa. Questv) requisito, accoppiato ad una

vasta cultura, gli fecero conferire l’incarico di tenere

1 discorso commemorativo in occasione dello scopri

mento della lapide che Pinerolo aveva decretato al

suo illustre figlio Paolo Ignazio Porro, lo studioso

ufficiale del genio che. con le sue geniali scoperte,

dischiuse nuove vie alle scienze geodetiche. Il di­

scorso fu pronunciato il 10 marzo 1902 e l’oratore

fece una degna celebrazione deU’illustre concitta

dino.

L'innato senso organizzativo, la genialità e l’esu

Ixrranza del Nostro, lo portarono ad essere per cin

quant’anni il promotore ed il collaboratore di tutte

le più importanti manifestazioni pubbliche

c

delle

più nobili iniziative pinerolesi delle quali era « ma­

gna pars ». Ed anche per questo motivo la siti dipar

tita, avvenuta dopo alcuni tristissimi anni di forzata

inattività in conseguenza di una grave malattia che

l’aveva quasi completamente privato della vista, la­

sciò nella sua Pinerolo un vuoto incolmabile. E’

augurabile che l’esempio di disinteresse e di appas-

v .

Il Seminario Vescovile di Pinerolo visto dal cortile.

sionato fervore da lui lasciato nella scuola

e

nella

vita sia largamente seguito.

Per le sue molteplici benemerenze l'ing. profes­

sor Stefano Cambiano era stato nominato Grande

Ufficiale della Corona d ’Italia ed insignito della Cro­

ce di Cavaliere deH’Ordine dei SS. Maurizio e Laz­

zaro. Lo scrivente e numerosi altri ex-allitvi di tanto

maestro sperano che possa essere esaudito il deside­

rio altre volte espresso e ci >è che gli ... . ^ dodicata

una via della città che gli diede i natali. A questo

proposito si formula una proposta e cioè che si i bat­

tezzata « Via Stefano Cambiano » il tratto di arte­

ria cittadina compreso fra Via del Duomo e Piazza

Guglielmo Marconi sul quale prospetta il Semina­

rio Vescovile da lui così sapientemente progettato e

diretto.